[SPOILER ALERT : questo post contiene informazioni sull’intera trilogia]
Titolo : The Hunger Games
Autore : Suzanne Collins (c) 2008 – 2010
Genere : fantascienza
Editore in Italia : Arnoldo Mondadori (c) 2009 – 2012
data di lettura : 2012
note e sottotitolazioni : The Hunger Games è una trilogia. Il primo volume si intitola ”Hunger Games”, il secondo è Catching Fire, ovvero ”La ragazza di fuoco”, e il terzo è Mockingjay, ”il canto della rivolta” . La traduzione italiana di questo terzo e ultimo volume si è fatta attendere per ben due anni, uscendo in libreria solo all’inizio del mese scorso.
Trama (del primo volume) :
Quando Katniss urla “Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!” sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell’estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell’Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l’audience. Katniss appartiene al Distretto 12, quello dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta. Nella sua squadra c’è anche Peeta, un ragazzo gentile che però non ha la stoffa per farcela. Lui è determinato a mantenere integri i propri sentimenti e dichiara davanti alle telecamere di essere innamorato di Katniss. Ma negli Hunger Games non esistono gli amici, non esistono gli affetti, non c’è spazio per l’amore. Bisogna saper scegliere e, soprattutto, per vincere bisogna saper perdere, rinunciare a tutto ciò che ti rende Uomo.
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Ho finito di leggere la trilogia il 18 maggio 2012. Hunger Games è un crudo spaccato dell’essenza umana, della disumanità della guerra e dei meccanismi televisivi di cui finiamo per essere inconsapevoli vittime. Ma fornisce anche una grande lezione, sull’importanza di conservare se stessi attraverso le ombre oscure della nostra vita, e sull’impossibilità di riuscirvi completamente. Come un farmaco, Hunger Games fa bene allo spirito ma è doloroso …
Inizierò col dire l’unica cosa che mi ha colpito sfavorevolmente, e cioè quei flashback che di tanto in tanto vediamo usati non solo per raccontare cose troppo lontane nel tempo, ma come strumento stilistico per permettere di velocizzare la narrazione, evitando digressioni che ad alcuni sembreranno pesanti, ma che io in alcuni casi avrei trovato edificanti…
Per il resto … L’ho adorato. Seriamente, ci sono così tanti aspetti positivi di questa trilogia, che vale la pena elencarne almeno i maggiori : la caratterizzazione dei personaggi è eccezionale; Katniss Everdeen è la protagonista, suo il punto di vista dell’intera storia, ma attorno a lei c’è un vasto intreccio di legami tra personaggi che non sono minimamente trascurati, le cui vicende vengono svelate pian piano e con grande maestria dall’autrice . Persino una vecchia donna come Sae la Zozza finisce per attirare la nostra attenzione, richiede che il lettore si ponga delle domande su di lei.
Hunger Games è una lettura fluida, veloce, senza troppi orpelli. Arriva dritta al punto, e l’unica cosa che fuoriesce dal filo narrativo, sole le riflessioni di Katniss; riflessioni rivelatrici di un’ anima cresciuta in un mondo duro senza alcuna aspettativa che non sia la mera sopravvivenza, ben disposta a compiere sacrifici che ritiene inevitabili , e che ha estirpato dalla sua vita le superflue piccolezze tipiche di ogni spirito femminile, così come qualsivoglia vena romantica. Tutto questo in nome delle persone che fin da giovanissima è stata chiamata a difendere : sua madre e sua sorella.
Primrose Everdeen, la sorella minore : è lei il fulcro attorno a cui ruota veramente l’esistenza di Katniss. Per lei si sacrifica andando volontaria negli Hunger Games, sottostà poi alle richieste del Presidente Snow, e diventa infine la Ghiandaia Imitatrice per conto dei ribelli.
Più in là Katniss non potrà evitare di farsi coinvolgere anche dall’amicizia e dai sentimenti per Gale (il compagno e amico di sempre) e per Peeta, ma questi sentimenti passeranno sempre in secondo piano, rispetto alla necessità principale : la loro sopravvivenza , e più in là nel racconto, la vendetta. Nonostante ciò i due ragazzi arriveranno a toccare corde molto sensibili dentro di lei, al punto che il loro rapporto influirà nelle scelte più importanti che Kat prenderà nel corso del secondo e del terzo volume.
Ciò che conta sapere in ogni caso è che Katniss Everdeen non è una principessa innamorata che aspetta il principe azzurro. E’ una combattente, armata di arco e frecce, pratica, spavalda, e a volte, si potrebbe dire, cinica, indurita dagli eventi. Dai Giochi.
I Giochi della Fame sono presenti nella vita di ogni abitante di Capitol City da ormai 73 edizioni. Nessun cittadino, nessun abitante dei distretti, può esimersi dal partecipare, attivamente o meno, a questo evento. Una punizione trasformata in uno spettacolo televisivo, un reality crudo e violento dove i figli dei perdenti si ammazzano tra loro, ricordando ai propri genitori la loro condizione sottomessa, la loro impotenza. Nessuno può sfuggire alla legge di Capitol City. Almeno finché Katniss, senza volerlo, accende la miccia che farà scoppiare una vera e propria rivoluzione alla fine del primo libro. Ma gli effetti degli Hunger Games possono essere devastanti sui vincitori, quanto una guerra lo è con dei soldati superstiti : li vediamo nella figura dell’alcolizzato mentore di Kat e Peeta, Haimlich, o in Annie (2 vol.), e in Finnick, e nella stessa Katniss divorata dagli incubi. Eppure, la nostra protagonista non è sola. Ha chi crede in lei, chi la ama e farebbe di tutto per proteggerla, nonostante siano molte le situazioni ambigue che finiranno per mettere duramente alla prova la fiducia della ragazza nei loro confronti…
IL PERSONAGGIO SECONDARIO CHE HO AMATO DI PIU‘ nel primo libro è la piccola Rue. Secondo me ha segnato Katniss come nessun altro giocatore dell’Arena. A parte Peeta.
A PROPOSITO DI CATCHING FIRE E DI MOCKINGJAY – Scopriamo, con l’ingresso del bel Finnick Odair nel secondo volume, che niente può essere preso per come sembra ; nel terzo e ultimo capitolo invece siamo testimoni di come l’orrore della guerra non fa vincitori né vinti, ma trasforma gli oppressori in vittime, le vittime in oppressori. Ed è difficile per Katniss, Peeta, Gale e gli altri, trovare un ruolo in questa carneficina, o ancor di più accettare la parte che è stata loro assegnata da ”piani superiori” che li considerano niente più che pezzi di una scacchiera. Ancor più difficile, alla fine ”dei giochi”, ricomporre i pezzi, scoprirsi sopravvissuti, ancora una volta, e trovare la forza, la volontà di ricostruire dalle ceneri insieme a chi è rimasto. La mission impossible diventa immaginare un futuro libero dagli Hunger Games , un futuro migliore per i propri figli. Tante lacrime, assicurate nell’approssimarsi del finale, e tante emozioni, questo ve lo garantisco. Ma la promessa di ”The Hunger Games” sta tutta nella riflessione, quella sul nostro modo di intendere la vita, sulle primarie necessità dell’uomo,sul binomio ricchezza /povertà, sulla realtà che ci circonda. E finiamo per chiederci, se per caso non siamo già parte di una grande distopia …
valutazione complessiva : 8/10
recensione di Angela Siracusa
08/06/2012
CITAZIONI da HUNGER GAMES
– Non so bene come dirlo Solo non voglio…perdere me stesso. Ha un senso?
[…]
Quando arriverà il momento sono sicuro che ucciderò come chiunque altro. Non posso darmi per vinto senza combattere. Solo continuo ad augurarmi di trovare un modo per…per dimostrare a quelli di Capitol City che non sono una loro proprietà. Che sono più di una semplice pedina – dice Peeta.PEETA MELLARK
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– Ciao, Rue – sussurro. Premo le tre dita centrali della mano sinistra contro le labbra e le tendo verso di lei. Poi me ne vado senza voltarmi indietro.
KATNISS EVERDEEN
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Poi un giorno, alla lezione di musica, la maestra ha domandato chi sapeva la canzone della valle. La tua mano si è alzata di colpo. Lei ti ha messa su uno sgabello e ti ha fatto cantare per noi. E lo giuro, ogni uccello fuori dalla finestre si è zittito – dice Peeta.
– Oh, per favore – protesto io ridendo.
– No, è successo. E appena la canzone è finita, ho capito che ero spacciatoPEETA MELLARK
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da LA RAGAZZA DI FUOCO :
– Quest’anno dobbiamo ancora tenerci per mano? – chiedo.
– Credo che l’abbiano lasciato decidere a noi – conclude Peeta.
Guardo quegli occhi azzurri che nessun trucco, per quanto esasperato, potrà mai rendere davvero letali, e ripenso a come soltanto un anno fa ero pronta a ucciderlo
[…]
Le nostre mani si trovano senza ulteriori discussioni. E’ una certezza: affronteremo questa cosa come una sola persona.KATNISS EVERDEEN
Ho addosso un abito identico a quello da sposa, solo che ha il colore del carbone ed è fatto di minuscole penne d’uccello. Sollevo sbalordita a mezz’aria le lunghe maniche fluenti ed è in quel momento che mi vedo sugli schermi. Vestita tutta di nero, a parte le chiazze bianche sulle maniche. o dovrei chiamarle ali.
Perchè Cinna mi ha trasformata in una ghiandaia imitatrice.K.E.
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ANche io ho adorato la trilogia e sono completamente d’accordo su ogni punto preso in considerazione, soprattutto la considerazione finale e’ veritiera e inquietante al tempo stesso tanto da doverci riflettere molto e non solo per un momento, anche per una vita intera.
Ti lascio anche una piccola nomination 🙂 https://andrageaninatarnauceanu.wordpress.com/2015/10/04/prenderei-un-caffe-con-tag/
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Grazie per la nomination e per esserti fermata a leggere ! 🙂 Ed è vero, spesso torno a rifletterci, le notizie di ogni giorno purtroppo mi portano a questo …
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Curiosavo sul blog e mi son fermata a leggere questa recensione…tempo fa ebbi il piacere di leggere la trilogia, e mi ritrovo d’accordo con il tuo giudizio! Anzi quasi quasi darò una seconda lettura, anche se in certi punti non ho potuto non commuovermi e temo di finire così anche una seconda volta 😦
[taaag: https://caemielilium.wordpress.com/2015/08/18/liebster-award/ ]
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Ciao Sheyla, sono proprio contenta ! Non è forse per questo che rileggiamo i nostri libri preferiti ? Per emozionarci come la prima volta, e magari scoprire nuovi dettagli ! Grazie per il tag, lo farò appena posso. 🙂
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Figurati, grazie a te per la pazienza ahah ;D E già, hai proprio ragione, le riletture hanno proprio quello scopo autolesionista (almeno in certi casi ahah); ma in fondo in fondo, sentimenti a parte, fa sempre piacere risfogliare un libro già letto!
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