La Quinta Stagione

N.K. Jemisin

Orbit Books, 2015

Mondadori, 2019 / Oscar Fantastica

490 pagine

La Quinta Stagione è il primo volume della trilogia de La Terra Spezzata. La storia, che riprende e mescola in modo brillante elementi fantastici e fantascientifici, è ambientata in un mondo che sembra essere ridotto all’Immoto, (un unico continente simile alla nostra Pangea), che vive catastrofi ambientali croniche, le cosiddette “quinte stagioni“. Imperi, regni, intere civiltà per millenni sono stati distrutti e ricreati in conseguenza di queste apocalissi climatiche e l’unico strumento utile alla sopravvivenza sembra essere la litodottrina, una serie di leggi scritte in antichità. Il libro si apre per l’appunto con la fine del mondo, ovvero la genesi di una Quinta Stagione. E con Essun Resistente Tirimo, straordinaria protagonista, insegnante, moglie e madre di due figli. Essun, che torna a casa e trova il figlioletto morto e che capisce subito chi è il responsabile e cosa ha scatenato la furia omicida…

Spiegare una trilogia come La Terra Spezzata non è semplice. L’universo costruito dalla Jemisin è vibrante e complesso, fatto di curiose tecnologie, etnie, lingue e Storie, di creature mai viste prima come i mangiapietra e di uomini e donne che vivono una condizione di schiavitù e perenne discriminazione a causa della loro orogenia, la capacità biologica di sensire la terra. Per non parlare degli strani Obelischi che, un po’ come satelliti, gravitano nel cielo, ormai da tutti reputati inutili reperti di una civiltà perduta…

In questo mondo complesso e stravolto comincia il viaggio di Essun, che non cerca la mera sopravvivenza, ma la vendetta. Al lettore non viene risparmiato nulla: il dolore e la crudezza di certe scene, fin dal primo capitolo, fanno ben intendere che questa storia non sarà una passeggiata nei boschi. Non sembra esserci spazio per empatia, dolcezza e sensibilità in una Quinta Stagione, vive solo chi adotta un feroce pragmatismo, chi sa rendersi utile e chi si adatta rapidamente. Quello che mi ha colpito di Essun è che ciò che ha subito ha certamente indurito la sua scorza, ma non al punto da renderla vittima del suo cinismo. E’ tagliente e rozza come una lama spuntata, ma mai priva di cuore, di curiosità o di passione.

Non solo Essun. Conosciamo Damaya, una bambina la cui orogenia è stata appena scoperta, con conseguenze potenzialmente tragiche, e Syenite, una orogena cui viene affidata una missione che non le va proprio a genio… Tre nomi, Essun, Damaya e Syenite, tre voci apparentemente slegate e diversissime tra loro, tre persone legate da un unico destino, un mirabile intreccio di eventi che alla fine del libro lascia il lettore senza fiato per la sorpresa.

La Quinta Stagione ci mette sul cammino di tantissimi altri personaggi incredibilmente affascinanti, come il folle e potentissimo Alabaster, l’ambiguo Custode Schaffa e il piccolo trovatello Hoa. La caratterizzazione è un punto di forza del libro, insieme alla cura dei dettagli che si insinua nei dialoghi e nelle descrizioni senza mai cedere all’infodump. La narrazione scorre con un ritmo tale che viene difficile interrompere la lettura: non c’è un capitolo, uno solo, che sia anche solo vagamente noioso, in tutti succede qualcosa di importante, di strategico o sconvolgente. Sono rimasta appesa alle parole dell’autrice dalla prima riga all’ultima.

Un altro elemento che mi ha fatto amare la storia è il modo in cui i personaggi de La Terra Spezzata vivono la sessualità e vanno oltre gli stereotipi, e il modo in cui l’autrice ne scrive, senza fronzoli, veli o paure, come strumento per dare profondità e colore al personaggio e non per irretire il lettore, riuscendo a toccare dignitosamente temi davvero importanti.

La discriminazione razziale, la salvaguardia dell’ambiente dallo sfruttamento senza freni e senza ragione, il diritto alla libertà individuale… varie e attuali sono le riflessioni suscitate da La Quinta Stagione, affidate a una capacità narrativa e ad uno stile superbi, capace di offrire un punto di vista in seconda persona che da subito mi è entrato nel cuore e che pure si è rivelato sorprendente.

In conclusione ritengo La Quinta Stagione di Nora K. Jemisin un romanzo potente, affascinante, che supera i confini del genere letterario. Mi ha conquistata dopo poche pagine, surclassando ogni mia aspettativa.

5/5 stelle, entra di diritto tra i libri più amati… Non di questo 2020, ma in assoluto.

***disponibile anche la recensione de Il Portale degli Obelischi, secondo volume della trilogia da oggi in libreria!***

Pubblicità

Il Portale degli Obelischi

Il secondo libro della trilogia La Terra Spezzata, di N. K. Jemisin, è finalmente in libreria!

Mondadori, 2020

Oscar Fantastica

444 pagine

Ho amato profondamente La Quinta Stagione, e quindi ringrazio Oscar Mondadori Vault per avermi dato l’opportunità di leggere Il Portale degli Obelischi in anteprima, fugando ogni dubbio e confermando le mie aspettative e le mie speranze per questo seguito tanto atteso.

Essun si mantiene una protagonista eccezionale, capace di farmi esultare e disperare con e per lei. Una figura di spessore, una donna bastonata dalla vita che non si limita a lottare per la propria sopravvivenza, ma per il bene di tutti. Una madre aggravata dal lutto, indurita dalle circostanze, ma non priva di empatia. Ferrea nel suo pragmatismo, ma pronta ad aprire i confini del suo sapere, perché sa che da questo dipende la sua libertà, conquistata a caro prezzo.

Se ne La Quinta Stagione arriviamo a conoscere praticamente tutta la sua vita, i suoi affetti e i suoi nemici, e a capire meccanismi e dottrine che regolano un’ambientazione tanto drammatica com’è quella dell’Immoto, tra plot twist insuperabili e scene da panico, ne Il Portale degli Obelischi gli eventi che la riguardano si susseguono senza sosta, un terremoto dopo l’altro. Essun è stata spezzata più e più volte proprio come la terra in cui vive, sconquassata da vulcani e ricoperta di cenere, ma a ogni brutta caduta oppone la forza della disperazione, il coraggio della ribellione contro ogni forma di discriminazione e la capacità di dimostrarsi feroce al momento giusto durante una Stagione che non perdona sensibilità e dolcezza, senza però mai cedere all’insensata crudeltà.

Insieme a lei ritroviamo personaggi che abbiamo amato e odiato, e che credevamo perduti. ***commento spoiler a fondo pagina*** Conosciamo Nassun, la figlia “rapita”, e incontriamo altre figure sorprendenti in quel di Castrima, Orogeni e Immoti, ma non solo… Finalmente tanti quesiti su Hoa e sui mangiapietra, sull’orogenia e sugli Obelischi stessi trovano risposta.

Incredibile ma vero, la Jemisin riesce ad alzare ancora di più la posta in gioco. Il viaggio di ricerca per ritrovare la figlia scomparsa e vendicare il figlio ucciso si trasforma in una missione per salvare Castrima, la com che l’ha accolta, e quello che rappresenta da un mondo in rotta di collisione.

Il Portale degli Obelischi è una lectio magistralis sul ritmo e la tensione narrativa.

La coerenza delle leggi scientifiche e magiche che governano l’Immoto e l’Orogenia, così come la costruzione di una Storia così ricca e densa di contraddizioni e proprio per questo realistica, la cura del linguaggio e dell’aspetto etnico e culturale: tutte queste caratteristiche, che avevano reso La Quinta Stagione un libro rilevante nel panorama letterario internazionale, non mancano di incantare e anzi sono ampliate e maggiormente dettagliate in questo secondo volume.

Il Portale degli Obelischi è uno di quei libri che avrei potuto divorare in pochi bocconi, tanto è scorrevole, ma che mi sono obbligata a leggere poco alla volta, soffermandomi quando necessario e godendo scena dopo scena, desiderando che finisse il più tardi possibile. Non mi piace attribuire freddi numeri ai romanzi che leggo, ma anche qui sono cinque stelle garantite.

Ora non vedo l’ora che esca la traduzione di The Stone Sky e di scoprire chi riconquisterà la Luna e cosa ne sarà degli abitanti dell’Immoto, e come si risolverà l’inevitabile incontro (o scontro?) tra madre e figlia e cosa ne sarà del rapporto tra Essun e Hoa, reso ancora più ambiguo e complicato dalle ultime pagine del Portale…

**SPOILER ALERT**

**SPOILER ALERT: le metamorfosi di Alabaster e Schaffa sono tra le sorprese più gradite del libro, e il legame che si stabilisce tra Schaffa e Nassun, altrettanto inaspettato, potenzialmente disastroso ma gestito fin qui divinamente.***

Trilogia della Terra Spezzata

Curiosità, desiderio, fissa e bisogno: come ho superato i quattro stadi del lettore e ho finalmente cominciato “La Quinta Stagione”…

Tra i premi letterari che seguo con più attenzione da diverso tempo ci sono i World Fantasy, Locus, Nebula e Hugo Awards. Questo perché negli elenchi di libri, raccolte di racconti e novelle trovo spesso i miei autori preferiti (nel panorama del fantastico, del weird e del fantascientifico), e ne scovo di altri che vale certamente la pena tenere d’occhio.

E’ nel 2015 che come un terremoto irrompe sulla scena N.K. Jemisin, con la sua trilogia The Broken Earth. Già candidata e finalista negli anni precedenti, nel 2016 vince l’Hugo per The Fifth Season e nei canali letterari non si parla d’altro. Inizio a drizzare le antenne. Nel 2017 vince con The Obelisk Gate, e nel 2018 fa tripletta con The Stone Sky. A questo punto sono bella che presa all’amo, ma ho diversi altri libri in lettura e decido, nonostante l’hype, di aspettare la traduzione italiana. Quando esce la notizia che Mondadori pubblicherà l’intera trilogia nella collana Oscar Fantastica sono al settimo cielo. Per di più mantenendo le copertine originali…! Devo aver rotto le scatole talmente tanto a casa, (quando mi fisso su qualcosa sono una pigna in…), che a sorpresa una sera mia madre tira fuori “La Quinta Stagione” dalla borsa. Un regalo per me e per la sanità mentale di tutta la famiglia.

Nel frattempo un cambio di lavoro, un trasloco e mille altre magagne spostano il mio asse verso altre cose, e si arriva così a metà aprile 2020. Ho appena sospeso il mio folle viaggio nello spazio e nel tempo con Arthur Dent e Ford Prefect, (di nuovo sulla Terra alla fine di Ristorante al termine dell’Universo). Guida Galattica è stato un compagno formidabile capace di tirarmi su il morale durante le prime settimane di quarantena, ma ora cerco qualcosa di diverso, qualcosa che non mi faccia ridere, perché non ne ho più voglia.

E così ricordo di avere La Quinta Stagione che mi aspetta da mesi quieto sullo scaffale TO READ. Ironia della sorte, sia Guida Galattica per gli Autostoppisti che la trilogia della Terra Spezzata parlano di mondi che stanno per finire, di mondi distrutti e poi ricostruiti, di Storia e di storie alternative, del senso della vita, l’universo e tutto quanto. Forse il mio subconscio sapeva che avevo bisogno di affrontare questa lettura ora, in questo momento storico, e mi ha guidato più di quanto pensassi.

Insomma, tutto questo papiro per dirvi che sono stata travolta dal mondo scolpito nella pietra dalla Jemisin e che l’ho trovato super ultra iper fantastico. Crudele, reale, talmente vivo da far male, con personaggi superbi le cui vicissitudini, (esplosioni e fuochi d’artificio ad ogni capitolo!), sono incanalate in una narrazione che è argento vivo nella roccia. Pun intended. La Fase 2 si apre con me, doppiamente travolta, alla fine della copia ARC de “Il Portale degli Obelischi“. Divisa ora tra la voglia di acquistare l’ebook di The Stone Sky o attendere l’edizione italiana, meritevole fin qui di due splendide traduzioni, curate nei minimi dettagli.

***Se volete saperne di più, stay tuned, nel prossimo articolo recensirò La Quinta Stagione e commenterò anche il seguito fresco di stampa, Il Portale degli Obelischi!***

***Se invece siete in vena di follia e umorismo, oltre che di pianeti distrutti, potete ascoltare qui l’audiolibro di Guida Galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams. O, come nel mio caso, vedere il film. Se non lo avete mai letto, fate un salto sulla Cuore d’Oro e andate a salutare Marvin!***