4 spaziali novità librarie

Settembre, profumo d’autunno che bussa timido alle nostre porte, di carta stampata, di inchiostro fresco. Ecco quattro libri appena sfornati che spero di poter leggere presto nonostante la lunghezza già chilometrica della mia lista TBR:

Piranesi

di Susanna Clarke

uscita: 15 settembre 2020

Una Casa che contiene un Oceano, grande come il Mondo. Protagonista uno scienziato, tra i suoi quindici abitanti, che tenta di studiarla e che presto si imbatte in un mistero.

Susanna Clarke, che ha raggiunto fama e riconoscimento con “Jonathan Strange & Mr. Norrell” (un romanzo che ho a-do-ra-to da cima a fondo…note comprese!), torna dopo sedici anni con la stravagante, mistica storia di Piranesi, ispirata dalle atmosfere dei quadri dell’omonimo artista, Giovanni Battista Piranesi, così come da “Narniadi C.S. Lewis e dal racconto “La Casa di Asterione” di Jorge Louis Borges. Ammiro lo stile peculiare e la straordinaria inventiva di Susanna Clarke, che figura tra i miei autori preferiti. So già che questa storia mi trascinerà con sé al punto da farmi smarrire nel labirinto delle sue parole. E se non avete letto Jonathan Strange (o visto la serie tv), questo è il momento di recuperarlo!

“The beauty of the House is immeasurable. Its kindness infinite.”

nota personale: ho cominciato il mio 2020 con Casa di Foglie e Hill House. Mi sembra appropriato entrare nel Vestibolo della Casa di Piranesi per concludere in bellezza…


Troubled Blood

di Robert Galbraith

Il detective privato Cormoran Strike torna negli scaffali delle librerie proprio oggi, 15 settembre 2020.

Il 5° volume della serie si prospetta una lettura lunga (944 pagine!) e particolarmente calda, viste le recenti polemiche che sono state scatenate da alcuni commenti transfobici dell’autrice (J.K Rowling). Basti pensare che su Goodreads questo romanzo ha collezionato un rating di 2,6 ben prima della sua pubblicazione. Nonostante ciò, resta alto l’hype per il proseguo della storia, che vede Cormoran e Robin alle prese con un cold case di una persona scomparsa, con un’istanza di divorzio e un serial killer psicopatico. Se come me siete interessati al romanzo, Il Lettore Curioso ne parla qui.

nota personale: la miglior cosa da fare per maturare un’opinione critica su un libro è leggerlo. Per quanto possa essere in disaccordo profondo con alcune uscite della sua autrice, ho amato la serie di Cormoran Strike e Robin Ellacott e non mi asterrò dal recuperarlo appena possibile.


To Sleep in a Sea of Stars

di Christopher Paolini

In uscita il 22 settembre 2020

Ricordo un periodo, nell’estate precedente il mio secondo anno di scuole medie, in cui ho sviluppato una sorta di febbre d’anticipazione per l’uscita imminente di Eragon. Da allora ne sono passati di libri sotto il naso e di acqua sotto i ponti…. Il Ciclo dell’Eredità è un milestone della carriera di Paolini, ma non è certo l’ultima pietra. Dormire in un mare di stelle, edito da Rizzoli, uscirà in contemporanea nelle librerie nostrane e ci trasporterà “ai confini più remoti dello spazio“. Incontreremo Kira, una xenobiologa al lavoro in un pianeta alieno. La scoperta di una misteriosa pietra sarà il preludio di future epiche battaglie

nota personale: ringrazio Rizzoli per aver mantenuto il titolo e la copertina dell’originale. Li trovo entrambi splendidi!


A Deadly Education

di Naomi Novik

Ultimo ma non ultimo, in uscita il 29 settembre 2020. il libro di un’autrice che mi ha già fatto sognare con la fantastica serie di Temeraire (draghi e navi volanti all’epoca delle guerre Napoleoniche, what else?), e con Uprooted – Cuore Oscuro. Ahimè mi resta ancora da leggere il recente Spinning Silver, ma vedrò di rimediare quanto prima…

Hogwarts incontra Deadly Class. A Deadly Education è il primo volume di una trilogia ambientata a Scholomance, una scuola di magia diversa da tutte quelle di cui abbiamo già letto, senza insegnanti né voti. Una scuola dove sarebbe meglio non girare da solo per le sue sale, ma in cui è impensabile farsi degli amici. Diplomarsi è l’unico modo di uscirne…vivi.

El Higgins, la protagonista, non ha alleati, ma dispone di un potere oscuro e mortale quanto la scuola che si accinge a frequentare.

nota personale: purtroppo non ho scovato ancora notizie di una pubblicazione italiana, così come per Spinning Silver, di cui potete leggere però un’ottima recensione qui.

Che ne pensate di questi titoli? Quali novità librarie state attendendo con ansia?

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Un tuffo in Nigeria

Il mio febbraio è volato tra le pagine bagnate di Nnedi Okorafor e quelle insanguinate di Tomi Adeyemi, alla scoperta di una Nigeria spaziale, magica, affascinante, pericolosa e sempre emozionante.

Nnedi Okorafor – TED TALK

“Laguna”, (che ho recensito per Lovingbooks e per la rivista interscolastica di Treviso “La Salamandra”), è un romanzo di fantascienza che si inquadra nell’afrofuturismo. Non privo di difetti, ha però il merito secondo me di affascinare il lettore con le sue visioni e di porre importanti domande. E’ una storia che ha a cuore l’ambiente, l’educazione al di sopra di superstizioni e fanatismi, i diritti umani. Tenta di immaginare un futuro diverso per le nostre società, e per farlo, innesca un’invasione aliena al largo di Lagos. Personalmente ho adorato la fisicità di Udide, di Ijele e della Collezionista di Ossa, che mi hanno ricordato un po’ alla lontana le reincarnazioni formidabili di American Gods. La varietà dei punti di vista, sia umani che animali, è un altro punto di forza. Trovarsi a percepire una scena con i sensi di un pipistrello, di un pesce spada o di una tarantola è un’esperienza di lettura che ripeterei volentieri!

Ho già speso molte parole per “Laguna” e per la splendida Nnedi Okorafor, autrice anche del premiato “Chi Teme la Morte”, e che ritroverete su questi schermi con un mio commento per Binti, ma vi consiglio di entrare in contatto con Ayodele, Agu, Adaora ed Anthony: le loro storie e la loro città potrebbero sorprendervi.

E’ quindi tempo di conoscere meglio Tomi Adeyemi, che a soli 24 anni si è guadagnata il primo posto nella classifica dei bestseller per giovani adulti del New York Times e un’intervista al Tonight Show, ospite di Jimmy Fallon.

Tomi Adeyemi

Lagos è ricomparsa sulla mappa di Orisha in “Figli di Sangue e Ossa”, ma questa volta come città completamente trasformata. Condivide però un punto fondamentale con “Laguna”, che è l’incorporazione della mitologia africana. L’autrice ha immaginato un mondo fantastico in cui parte della popolazione ha perso la propria magia, la connessione con gli antichi dei, e vive in schiavitù e segregazione sotto il governo di un sovrano corrotto dall’odio e dalla vendetta. Un riferimento all’attuale situazione statunitense, che ci riporta a The Hate U Give di Angie Thomas: lo scopo più alto di questo romanzo è risvegliare empatia e sete di giustizia.

Zèlie, Amari, Tzain e Inan mi hanno commosso più e più volte durante la lettura. “Figli di Sangue e Ossa” non si è lasciato posare, mi ha stregata, ha stimolato la mia immaginazione come non accadeva da tempo. La storia segue alla lettera la ricetta del perfetto bestseller, perciò non mi stupisce il suo successo e neppure il suo futuro cinematografico: il livello di tensione e la posta in gioco si alzano a ogni capitolo, la caratterizzazione è tale che anche personaggi secondari come Mama Agba, re Asan, sua moglie, la piccola Zu o Roën restano scolpiti nella memoria e hanno innescato in me una curiosità tremenda. L’ambientazione è dinamica e vivace, quanto realistica: si passa da un villaggio di pescatori a un palazzo reale, dalla giungla al deserto, da un’arena sanguinosa a un tempio antico. Non ho mai avuto la sensazione di vedere un bel quadro, ero totalmente immersa nella storia. Vogliamo parlare delle leonere e delle ghepardere delle nevi? Cavalcature mitiche e animali da guerra, ed è subito Narnia…

Ho amato più di ogni altra cosa la percezione della magia, il suo funzionamento e il legame profondo con la mitologia africana, presente non solo nelle esternazioni di potere dei personaggi, nella lingua yoruba usata per le invocazioni, nelle nomenclature dei Clan, ma anche, a un livello meno evidente per un lettore non consapevole, nel ruolo che in questa storia ricoprono gli antenati e le coppie di fratelli. Zelì e Tzain, Amari e Inan non sono gemelli, ma sicuramente hanno carattere di dualità, sono il sole e la luna, si scontrano continuamente e si riuniscono in eterna tensione.

Il finale mi ha soddisfatto ed entusiasmato, lasciandomi con un grosso punto di domanda, e con un’aspettativa pazzesca per quello che sarà il seguito di questa trilogia. Inutile dire che ve ne consiglio vivamente la lettura!

Angie Sage & Catherine Fisher : Exploring Fantastic Worlds

L’Hay Festival il 26 maggio di quest’anno ha ospitato due autrici che hanno molto in comune, per invitarle a parlare di mondi fantastici, guidate dal simpatico scrittore britannico Daniel Hahn.

Angie Sage

angie sage

è conosciuta anche in Italia per la saga di Septimus Heap. E’ facile vedere nella sezione bambini e ragazzi di molte librerie e biblioteche i primi quattro volumi della serie :  Magya, Volo, Alkymia, Rycerca– , non altrettanto vedere gli ultimi. Sulla pagina di Wikipedia è possibile però scoprire i titoli delle traduzioni ancora inedite di Syren, Darke e Fyre.

Per chi ama il mondo di Septimus, sappia che nel novembre del 2014 è uscito il primo libro della trilogia spin off, TodHunter MoonPathfinder, traducibile in Tod Cacciatore di Luna – Esploratore. Purtroppo l’autrice mi ha rivelato che non è stato preso alcun accordo con le case editrici italiane, e quindi questo nuovo libro, come gli ultimi della serie di Septimus, non verrà tradotto nella nostra lingua. Non ho problemi a leggere in inglese, mi spiace solo che un pezzo di magia letteraria venga tolto alla maggior parte dei piccoli e grandi lettori italiani.

Catherine Fisher

catherine fisher

è una scrittrice gallese che personalmente non conoscevo, autrice di poesie e di diverse serie per ragazzi, tra cui la saga di quattro libri Chronoptika. In questa occasione ha presentato il terzo volume, The Door in the Moon, e ha parlato anche dei due precedenti romanzi della serie : Obsidian Mirror e The Slanted Worlds. Questi romanzi non hanno traduzione italiana, a differenza di un altro libro dell’autrice, Incarceron (*di cui dovremmo vedere il film. Si parlava di Taylor Lautner come protagonista, anni fa). Per saperne di più anche sulle traduzioni in programma con Fazi Editore, vi consiglio di leggere l’intervista che il blog italiano casualmente omonimo ‘The Obsidian Mirror’, ha realizzato con l’autrice.

 

Ma passiamo all’intervista di Daniel Hahn in occasione dell’Hay Festival. Sotto il cielo stellato dello Starlight Stage le due autrici sono state portate a discorrere di vari temi inerenti ai libri che le hanno rese famose anche fuori dal Regno Unito.

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Daniel è stato bravissimo nel guidarle con domande molto acute sul procedimento di immaginazione e creazione dei mondi e dei personaggi, e sul modo in cui  pensare al lettore ideale, in un’ottica di vendita della casa editrice, possa influire sulla scrittura. Entrambe hanno asserito di non pensare in alcun modo ad un lettore ideale, maschio o femmina che sia, perché sono interessate più allo sviluppo e alla crescita interiore dei personaggi di cui scrivono in quanto esseri umani, a prescindere dal loro sesso. Eppure Angie ha sottolineato che ha scritto Pathfinder perché desiderava finalmente scrivere una storia con una protagonista femminile. Non che la saga di Septimus Heap manchi di personaggi femminili forti, decisivi e interessanti, (basti pensare a Jenna), ma quello che cercava Angie era una ragazza che finalmente fungesse da motore della storia.  E questo è il motivo per cui ha creato TodHunter Moon.

Catherine Fisher dal canto suo, mostrando il libro al pubblico ha evidenziato il suo disappunto per il cambio di design di copertina della sua saga, ora che si è alla pubblicazione del terzo volume, The Door in The Moon. Per due motivi : il primo è che il lettore bibliofilo, (*alza la mano*), di solito preferisce che le copertine di una serie costituiscano un visibile continuum tra loro. Sono infinitamente d’accordo. Ogni volta  provo un leggero fastidio nel guardare i libri de La Ragazza Drago, in fila nella mia libreria, e notare che L’Albero di Idhunn è l’unico tascabile. O Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R R Martin, in edizioni e ristampe tutte differenti tra loro. Scherzando Daniel Hahn ha suggerito che questo è un trucco per far ricomprare ai fan Obsidian Mirror e Slanted Worlds. Il secondo motivo, dice la Fisher, è che basta guardare questa nuova copertina per capire che una fetta di lettori maschi, (che non avevano avuto nessun problema a prendere in libreria o in biblioteca i primi due volumi di Chronoptika- Obsidian Mirror), adesso probabilmente si sentiranno in imbarazzo. In effetti la copertina qui sotto si potrebbe immaginare più facilmente in mano a una ragazza. Cathrine Fisher pensa che prendere un libro non dovrebbe mai causare vergogna, o imbarazzo. Per questo ha fatto cambiare il colore della fascia inferiore, da rosa a verde. Un colore più neutro. Meno femminile.  Personalmente non credo che un lettore appassionato e intelligente dovrebbe farsi fermare da pregiudizi di genere. Bando agli stereotipi, aprite il libro e immergetevi in questa nuova avventura ! {79493B70-B6F4-44FE-A632-A398F1262AC2}Img400

TodHunter Moon – Pathfinder, ha un allacciamento ideale con la saga di Septimus Heap. Così ne parla Angie Sage dal suo blog :

-The first book, PathFinder, begins 7 years after Fyre ends. We start off with three new characters; Alice TodHunter Moon (Tod) and her best friends, Ferdie and Oskar Sarn. Through the incursions into their village of some vicious creatures called Garmin, their lives become intertwined with Nicko and Snorri, Jenna and Septimus. So we get to go back to the Castle and see how  everyone is doing, including Marcia, of course.-

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-Il primo libro, PathFinder, inizia 7 anni dopo la fine di Fyre. Cominciamo con tre nuovi personaggi; Alice TodHunter Moon (Tod) e i suoi migliori amici, Ferdie e Oskar Sarn. Con l’incursione nel loro villaggio di alcune malvage creature chiamate Garmin, le loro vite giungono a intrecciarsi con Nicko e Snorri, Jenna e Septimus. Così torniamo indietro al Castello e vediamo come se la stanno cavando tutti, inclusa Marcia, ovviamente.-

Allo stesso tempo Pathfinder ci tiene a presentarsi come qualcosa di nuovo. Magyk, questa essenza di cui si parla nella storia di Tod, è un qualcosa di scientifico, descritto e usato in modo tecnico. La Sage ha detto che se potesse riscrivere il libro adesso (-il secondo, TodHunter Moon- SandRider, uscirà in ottobre, n.d.A.), non inserirebbe nuovamente degli stregoni tra i personaggi, proprio perché Magyk non ha nulla a che fare con bacchette, formule e incantesimi. 

Questa è una delle cover disponibili sul mercato. Più tradizionale, si ricollega al design delle prime copertine di Septimus Heap.

La cover di Pathfinder presente al festival di Hay, nell’edizione stampata dalla Bloomsbury. Quale delle due preferite ? Anche l’occhio vuole la sua parte !

Catherine Fisher ha poi fatto un breve riassunto, privo di spoiler, sugli elementi principali di trama e personaggi dei tre libri della saga Chronoptika Quartet, (il quarto lo sta ancora scrivendo). Credo che leggerò Obsidian Mirror & co. perché il fulcro di questa saga è nei viaggi del tempo. L’ho già detto che adoro i viaggi nel tempo ?! L’autrice vi ha agganciato elementi di folklore e magia, e lli ha intrecciati al mondo che conosciamo. E’ stato un suo obbiettivo, ha rivelato alla sala, scrivere di viaggi nel tempo senza cadere in cliché alla Doctor Who.

Questa la trama del primo volume, Obsidian Mirror, dal sito ufficiale della scrittrice :

Jake Wilde’s father has disappeared, while working with his friend, the reclusive and mysterious Oberon Venn, on a strange black mirror that Venn believes to be a time machine. Jake gets himself expelled from school and sent to Wintercombe Abbey, deep in the heart of Devon, to find out just what’s going on.
Meanwhile a girl appears out of thin air pursued by a wolf of Ice and a Replicant from the future.. Sarah too ends up at Wintercombe, where Venn is desperate for the Mirror to restore his lost wife, Leah. Only she knows the terrible dangers the mirror will bring to the world’s future. And in the Wood all around the house live the Shee, and their beautiful, deadly queen, Summer. Who has other plans for Venn….
A mix of fantasy and time travel, with seven identical cats, breathtaking escapes through the cellars and alleys of Victorian London, a mysterious scarred man, and a servant who might be a genie, The Obsidian Mirror is the first in a projected set of four books- The Chronoptika.

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Il padre di Jake Wilde è scomparso, mentre lavorava con il suo amico, il recluso e misterioso Oberon Venn, in uno strano specchio nero che Venn crede essere una macchina del tempo. Jake si fa espellere da scuola e mandare a Wintercombe Abbey, nel profondo Devon, a cercare di capire cosa sta accadendo.
Nel frattempo una ragazza appare dal nulla inseguita da un lupo di ghiaccio e da un Replicante dal futuro. Anche Sarah finisce a Wintercombe, dove Venn aspetta disperatamente che lo Specchio gli restituisca la perduta moglie, Leah. Solo lei sa i terribili pericoli che lo specchio porterà al futuro del mondo. E nella Foresta tutto intorno alla casa vivono gli Shee, e la loro bellissima, letale regina, Summer. Che ha altri piani per Venn…
Un mix di fantasy e viaggi nel tempo, con sette identici gatti, fughe mozzafiato attraverso le prigioni e i vicoli della Londra Vittoriana, un misterioso uomo sfregiato, e un servo che potrebbe essere un genio, Lo Specchio D’Ossidiana è il primo di progettato  set di quattro libri – Chronoptika.    

L’autrice ha proseguito su invito di Daniel Hahn con la lettura delle prime pagine di The Door in the Moon. Mi ha entusiasmato, davvero tanto, non solo per il contenuto. Rispondendo ai complimenti del conduttore, Catherine Fisher ha ammesso di leggere spesso ad alta voce, e di amare la poesia. Per questo è molto attenta alla sonorità delle parole, e ciò influisce anche sul suo modo di scrivere, e nella ricerca dei nomi per i suoi personaggi. – A tal proposito, Oberon Venn è davvero un bel nome!– ha asserito Hahn a quel punto.  – E’ stata un’invenzione spontanea- ha detto Catherine di rimando, sorridendo orgogliosa del suo personaggio.

Angie Sage non ha letto con un’intonazione altrettanto accattivante, complice una brutta tosse. Anche la partenza di Pathfinder di per sé , bisogna dire, è abbastanza lenta. Eppure è riuscita a captare la mia attenzione con pochi sapienti dettagli, affatto banali, e ha chiuso con un hook magistrale. Mi sono chiesta perché Tod sembrasse così sola e spaventata. Me lo chiedo ancora, non vedo l’ora di leggere.

La Fisher invece per quanto brillante nella narrazione e nella lettura ad alta voce, per The Door in the Moon è ricorsa a meccanismi di partenza già noti. Il protagonista, Jake, sta dormendo. Ha un incubo su suo padre, che è intrappolato dietro una sorta di maschera, da cui il figlio non riesce a liberarlo … Al suo risveglio Jake viene minacciato nella sua stanza da due uomini,  che gli puntano un’arma contro e gli tappano la bocca. Il lettore immediatamente si preoccupa per lui, ma un angolo della sua mente non può fare a meno di interrogarsi : dove l’ho già vista/sentita questa scena?   

Le domande del pubblico sono state molte – non me lo aspettavo – , e molto interessanti, specie quelle dei bambini.

Come sai quando è arrivato il momento di finire il libro?

A.S/C.F. : Strutturo la storia, con una divisione in venticinque capitoli. So che qualunque sia il punto a cui sono arrivata, al venticinquesimo capitolo devo fermarmi. [Questo discorso vale  per le saghe più lunghe, mi chiedo quale sia la loro risposta per un libro autoconclusivo. **Neil Gaiman ha dato una risposta molto differente a questa stessa domanda**]

Che libro amavi leggere da piccola ?

C.F. : Alice in Wonderland (Alice nel Paese delle Meraviglie). Mio padre odiava leggere storie fantasy, o che comunque avessero questo pizzico di magia. Aveva una mente pratica e razionale che trovava inconcepibile e inspiegabile l’idea di un coniglio parlante e di un cappellaio matto… L’ho obbligato per molto tempo a leggermi solo questo. Lo adoravo.

A.S.: Winnie Pooh. Ogni membro della mia famiglia era un personaggio della storia. Io ero Pimpi, mio fratello era Tigro …

Quando scrivete, tenete conto dell’età dei vostri lettori?

C.F/A.S : Non mi piace restringere il campo dei miei lettori né in base al genere, come è stato già detto, né tantomeno in base all’età. (Angie Sage però ha ammesso che la regola che segue di solito è :  non scrivere cose che un bambino di nove anni non potrebbe capire. Avrebbe voluto inserire un po’ di romance, indagare meglio lo sviluppo delle relazioni tra alcuni personaggi, ma non le è stato possibile per questo.)

Quale personaggio tra quelli che avete inventato  vi piacerebbe incontrare, se poteste ?

C.F.: Oberon Venn. Perché ha un passato tragico, una personalità affascinante, ed è un tipo molto ingegnoso e misterioso.

A.S.: Silas Heap !

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Per concludere è stata un’esperienza magnifica, e la mia lista TO READ si è allungata di diverse righe ! Alla fine sono anche riuscita a farmi autografare il libro da Angie, e a ringraziarla personalmente per le belle storie che scrive. Mi ha detto che era la prima volta che autografava un suo libro in lingua italiana, e che era molto contenta di poterlo fare, finalmente !

Cosa ne pensate? Avete mai letto qualche libro di una di queste due autrici ?