Trilogia della Terra Spezzata

Curiosità, desiderio, fissa e bisogno: come ho superato i quattro stadi del lettore e ho finalmente cominciato “La Quinta Stagione”…

Tra i premi letterari che seguo con più attenzione da diverso tempo ci sono i World Fantasy, Locus, Nebula e Hugo Awards. Questo perché negli elenchi di libri, raccolte di racconti e novelle trovo spesso i miei autori preferiti (nel panorama del fantastico, del weird e del fantascientifico), e ne scovo di altri che vale certamente la pena tenere d’occhio.

E’ nel 2015 che come un terremoto irrompe sulla scena N.K. Jemisin, con la sua trilogia The Broken Earth. Già candidata e finalista negli anni precedenti, nel 2016 vince l’Hugo per The Fifth Season e nei canali letterari non si parla d’altro. Inizio a drizzare le antenne. Nel 2017 vince con The Obelisk Gate, e nel 2018 fa tripletta con The Stone Sky. A questo punto sono bella che presa all’amo, ma ho diversi altri libri in lettura e decido, nonostante l’hype, di aspettare la traduzione italiana. Quando esce la notizia che Mondadori pubblicherà l’intera trilogia nella collana Oscar Fantastica sono al settimo cielo. Per di più mantenendo le copertine originali…! Devo aver rotto le scatole talmente tanto a casa, (quando mi fisso su qualcosa sono una pigna in…), che a sorpresa una sera mia madre tira fuori “La Quinta Stagione” dalla borsa. Un regalo per me e per la sanità mentale di tutta la famiglia.

Nel frattempo un cambio di lavoro, un trasloco e mille altre magagne spostano il mio asse verso altre cose, e si arriva così a metà aprile 2020. Ho appena sospeso il mio folle viaggio nello spazio e nel tempo con Arthur Dent e Ford Prefect, (di nuovo sulla Terra alla fine di Ristorante al termine dell’Universo). Guida Galattica è stato un compagno formidabile capace di tirarmi su il morale durante le prime settimane di quarantena, ma ora cerco qualcosa di diverso, qualcosa che non mi faccia ridere, perché non ne ho più voglia.

E così ricordo di avere La Quinta Stagione che mi aspetta da mesi quieto sullo scaffale TO READ. Ironia della sorte, sia Guida Galattica per gli Autostoppisti che la trilogia della Terra Spezzata parlano di mondi che stanno per finire, di mondi distrutti e poi ricostruiti, di Storia e di storie alternative, del senso della vita, l’universo e tutto quanto. Forse il mio subconscio sapeva che avevo bisogno di affrontare questa lettura ora, in questo momento storico, e mi ha guidato più di quanto pensassi.

Insomma, tutto questo papiro per dirvi che sono stata travolta dal mondo scolpito nella pietra dalla Jemisin e che l’ho trovato super ultra iper fantastico. Crudele, reale, talmente vivo da far male, con personaggi superbi le cui vicissitudini, (esplosioni e fuochi d’artificio ad ogni capitolo!), sono incanalate in una narrazione che è argento vivo nella roccia. Pun intended. La Fase 2 si apre con me, doppiamente travolta, alla fine della copia ARC de “Il Portale degli Obelischi“. Divisa ora tra la voglia di acquistare l’ebook di The Stone Sky o attendere l’edizione italiana, meritevole fin qui di due splendide traduzioni, curate nei minimi dettagli.

***Se volete saperne di più, stay tuned, nel prossimo articolo recensirò La Quinta Stagione e commenterò anche il seguito fresco di stampa, Il Portale degli Obelischi!***

***Se invece siete in vena di follia e umorismo, oltre che di pianeti distrutti, potete ascoltare qui l’audiolibro di Guida Galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams. O, come nel mio caso, vedere il film. Se non lo avete mai letto, fate un salto sulla Cuore d’Oro e andate a salutare Marvin!***

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