da Sandman Overture, di J.H. William III, DC Comics
TheSandman è una serie a fumetti scritta da Neil Gaiman e pubblicata da DC Comics tra 1989 e 1996. Ho iniziato a leggerla nel 2015, sulla scia di altre letture che mi avevano stregato, come l’Oceano in Fondo al Sentiero, Nessun Dove e Il Figlio del Cimitero. Come tutte le creazioni di Gaiman, Sandman miha subito affascinata, mi ha istruita su mille questioni della vita, mortale e non, e in più mi ha fatto ritrovare l’incanto della letteratura con la L maiuscola, per la voce, per lo stile narrativo, per le cornici metaletterarie di certi episodi e le brillanti citazioni. Mi ha portato a conoscere alcuni dei personaggi più vivaci e vibranti… Per me sarebbe impossibile parlare a fondo di questi elementi senza deviare dal tema principale dell’articolo, basti ricordare per ora che i suoi 75 numeri, raccolti in una collana deluxe di 10 volumi, sono considerati nell’insieme la migliore saga epica a fumetti di sempre e che hanno vinto diversi illustri riconoscimenti tra cui vari Eisner, un Hugo, un Bram Stoker Award e, con il numero 19Sogno di Una Notte di Mezza Estate, magnificamente illustrato da Charles Vess, il World Fantasy Award come miglior racconto breve.
Gli Eterni, illustrazione di Frank Quitely
La storia gira intorno alla famiglia degli Eterni, con protagonista Morfeo delle Terre del Sogno. Accanto a lui troviamo Morte, Destino, Distruzione, Delirio, Desiderio e Disperazione. L’affresco di storie che riprendono miti e leggende, fiabe e vicende storiche, mescolando abilmente poesia, folklore e filosofia, e dei personaggi che intervengono ad arricchirlo, come Shakespeare eMarco Polo, gli angeli e Lucifero (si, proprio quel Lucifero!), Matthew il corvo, Orfeo e Euridice, Caino e Abele, John Costantine, Thor e Loki, si rivela nel corso della lettura sempre più mirabolante e denso di significato.
Ed ecco che a sorpresa, Neil Gaiman annuncia l’uscita Audible dell’ audiolibro di questa opera immensa, con un cast eccezionale! 20 ore di quella che so già sarà un’assoluta immensa goduria. Non lo dico solo perché ci sarà lo stesso Gaiman comevoce narrante principale, e perché i miei audiolibri preferiti incidentalmente sono quelli full cast di Neverwhere, American Gods e The Graveyard Book. Anche Good Omen ha il suo posto speciale nel mio cuore. Ma anche per la presenza di James McAvoy, che ha già dato prova di sé nei panni di Richard, Andy Serkis (oh my precioussss), Michael Sheen (as Lucifer!!), Kat Dennings (la mitica di Thor e 2 Brocke Girls)… Insomma, non vedo l’ora di mettermi in ascolto, sognando nel frattempo anche la serie Netflix!
***E tu caro lettore, che rapporto hai con gli audiolibri? Hai ascoltato qualcosa di straordinario recentemente? Hai anche tu un autore del cuore, dal quale ti faresti leggere volentieri anche solo la lista della spesa?***
Zerocalcare non ha davvero bisogno di presentazioni. Quest’anno davanti allo stand Bao Publishing del TCBF, una lunga coda di fan e appassionati lettori attendeva paziente sotto l’ultimo sole estivo, proprio per incontrare lui e ottenere un disegno e un autografo. Varie le pubblicazioni: da Dimentica il mio nome a Macerie Prime, da Un polpo alla gola a La profezia dell’armadillo, ogni pagina svela un pezzetto in più del puzzle “Michele Reich”, condividendo con il lettore timori e patemi del crescere, riflessioni e idealismi, valori e contrasti… nonché la sua dipendenza da plumcake e l’amore per Rebibbia, il suo quartiere, che se prima era nota solo per il carcere, grazie a lui viene ricordata per la storia del Mammuth, (v. Museo del Pleistocene, Casal dei Pazzi). In questi giorni però, per giunta all’approssimarsi del 4 novembre, le notizie dal nuovo fronte di guerra ci portano a considerare una sua opera del 2016: Kobane Calling, un reportage a fumetti che racconta i suoi viaggi da staffetta in Kurdistan, nel pieno della resistenza contro l’ISIS. Nei risguardi iniziali del volume è stampata la mappa con i luoghi del primo viaggio, compiuto nel novembre del 2014, mentre in quelli finali la mappa del secondo viaggio, nel luglio del 2015, dove il “puntino bianco coatto” che era la città di Kobane, assediata e circondata, è diventato una striscia di territorio che arriva fino alle porte di Semelka, al confine con l’Iraq. In mezzo, la vita di tutti i giorni che procede “sempre in bilico tra corse e impicci, imbrogli e accolli”. In 261 pagine dense e tostissime ritroviamo l’elemento biografico, l’umorismo romanesco e l’abbondanza di citazioni della cultura nerd tipici dell’autore. La voce schietta e venata di ironia di “Calcare” testimonia con spirito critico e forte coinvolgimento emotivo l’incontro con il popolo curdo e la sua resistenza, a dispetto di Daesh e delle mire politiche di Erdogan, il districarsi tra sigle come PKK e YPG, nonché la sua esperienza in Rojava, un territorio dal 2018 denominato Federazione Democratica della Siria del Nord. Uno sguardo scoperto e curioso il suo, senza ipocrisie né pregiudizi, che si fa strada pian piano tra la polvere e il fragore lontano delle bombe, la luce dei traccianti, le parole e i canti dei civili e dei combattenti riuniti a Mehser, villaggio turco “a tre fermate di metro” da Kobane. Ma cosa porta Zerocalcare nei pressi di un paese in guerra? Nella prima parte del reportage le tavole cercano di rispondere a questo interrogativo elencando alcune delle ragioni più ovvie: il bisogno di capire e di fare informazione vera, lontana dalla disarmante semplificazione dei mass media, documentando quindi la vita delle persone, non solo il numero dei caduti e la tipologia delle armi impiegate; il desiderio d’essere riconosciuto come fumettista impegnato; il senso di giustizia nel difendere il Rojava, che indica una via di convivenza pacifica per tutto il Medioriente. Sveglio a notte fonda, sdraiato sul pavimento di una Moschea piena di rifugiati, volontari, staffette come lui e combattenti, Zerocalcare si chiede quale sia in realtà la ragione più vera e la più grande che lo ha spinto a partire, a compiere un viaggio che molti definirebbero una follia. Ed ecco la risposta, a pagina 42:
“I cuori non sono tutti uguali. Si modellano, si sagomano, sulle esperienze. Come un tronco che cresce storto adattandosi a quello che c’ha intorno. E tutto quello che ha dato forma al tuo… Gli insegnamenti, le cose trasmesse, quelle che ti hanno fatto piangere, quelle che ti hanno fatto ridere, il sangue che ti ribolliva dentro e quello che ti hanno fatto sputare fuori. Ogni cosa. Oggi sta a Kobane”.
Se c’è una cosa che non manca in queste tavole, è proprio il cuore. Di Kobane Calling si apprezzano anche l’humor, spesso incarnato nel Mammuth di Rebibbia, e la capacità di fare riflessioni complesse in una sintesi di poche pagine, senza pretese, senza la volontà di far cattedra, ma con una presa di posizione netta che alla voce grossa e al bigottismo cieco di certa politica oppone la forza dei fatti, della Storia. La ricerca della verità raddoppia gli sforzi nel racconto del secondo viaggio, che ci porta, con qualche rocambolesca deviazione, tra i monti di Quandil e a Qamishlo, a Derik e poi a Kobane, una città in macerie, accompagnati tra gli altri da donne combattenti come Ezel, che porta con sé ancora il trauma dei mesi passati da bambina nelle carceri turche, e Nasrin, che ha perso un fratello e molti compagni. Lei, che ha addestrato tanti dei caduti, dice: “Abbiamo tutti dovuto vedere cose orribili in questa guerra. L’unica cosa che ci salva… è ricordarci il senso di quello per cui stiamo combattendo”. Non sono parole banali, se pronunciate al Cimitero dei Martiri di Derik, dove famiglie arabe, curde e assire, musulmane, cristiane e yazide, traggono conforto dalla reciproca vicinanza. Zerocalcare ci parla di una lotta che dura da quarant’anni. Un percorso comune ispirato agli ideali di Abdullah Öcalan per raggiungere una convivenza pacifica e civile dei popoli all’interno di uno stato laico, che non tenga conto di etnie e religioni, che non faccia differenze di genere e che lotti contro il sistema capitalista, in difesa dell’ambiente. Alla fine di queste tavole in cui alla risata si alterna spesso la commozione, non si può rimanere indifferenti alle sorti del Rojava e del popolo curdo. È certo che con la sua opera Zerocalcare ha avuto il merito di gettare una luce sugli aspetti della resistenza curda più ignorati dai mass media. Kobane Calling a distanza di tre anni si riconferma una lettura fondamentale e attuale.
Questa recensione è stata pubblicata nel n.75 de “La Salamandra”, rivista interscolastica ed universitaria di Treviso.
commento :Una preziosa testimonianza sulla realtà della resistenza curda, presa tra il fronte ISIS e quello del regime turco di Erdogan. Il “nonreportage” a fumetti di due viaggi straordinari, compiuti da Michele Rech (Zerocalcare) a novembre del 2014 e a luglio del 2015. La voce di Zerocalcare è davvero speciale, e va al di là delle false retoriche, degli stereotipi e delle generalizzazioni etniche che da sempre invadono le televisioni occidentali.
note : potete leggere online le sue tavole sulle rubriche di WIRED e Internazionale.
un libro tira l’altro : Dimentica il mio nome, Un polpo alla gola, Ogni maledetto lunedì, L’elenco telefonico degli accolli, La Profezia dell’Armadillo
commento : “Non è una questione di genere. Ecco, a me piace la musica del mondo, tutto qui. E non mi dispiace pensare che se nel diciottesimo secolo fosse esistita la chitarra elettrica, Mozart l’avrebbe padroneggiata alla grande”. Una storia che si evolve sul fondale di una casa fredda e vuota, e su quello di un palazzo di un’anonima provincia, in cui si svolgono i concorsi per pianisti. Vanessa e Kai, così come molti altri personaggi, possiedono personalità molto interessanti, che mi hanno portato a sorridere e a commuovermi spesso e volentieri. La protagonista assoluta ? La musica, senza limiti di spazio e di tempo. E in essa, mille sfumature di una passione messa a dura prova, di un’esistenza che tenta di sopravvivere alla solitudine e alla mancanza di amore, di un’amicizia conquistata e poi perduta, e di due ragazzi che gareggiando da rivali, crescono e superano gli ostacoli più grandi. Insieme.
commento : “E’ così che si diventa uomo (o donna)? Accettando che una montagna è l’insieme di quelle prospettive, sennò è solo un fondale teatrale ?”– da rileggere. Una storia familiare complessa, in cui la realtà si mescola alla fantasia, per veicolare un messaggio affatto immediato. Interessante, per niente scontato, e dotato del linguaggio che da sempre caratterizza Calcare : immediato, onesto, genuino. Irriverente e travolgente, tanto che è impossibile leggere senza sorridere.
note : fumetto. vedi n.28
un libro tira l’altro : vedi n.28
31 [Giu 2016] – Preludi e Notturni – Sandman deluxe vol.1 di Neil Gaiman
Vertigo
rating : 4/5
commento : Sandman è una serie troppo vasta per poterla giudicare solo dal primo numero. Ammetto candidamente che non sempre le tavole e gli stili mi fanno impazzire, ma il linguaggio di Gaiman, il vero signore dei sogni, ti intrappola, ti incanta, irretisce e affascina. E’ impossibile rimanere indifferenti alla storia, per quanto essa riguardi essenzialmente una famiglia di Eterni. Le loro vicende, le peripezie di Morfeo in particolare, si intrecciano così radicalmente a quelle umane, che discernere il sogno dalla realtà è cosa ardua. Pieno zeppo di citazioni mitologiche, bibliche, artistiche e letterarie, di metafore e di simboli che si celano fra le pieghe di una narrazione senza tempo.
note : Sandman è una serie a fumetti realizzata in 75 numeri, dal gennaio del 1989 al marzo del 1996.
un libro tira l’altro : Sandman Overture (1-6); Casa di Bambola (Sandman deluxe vol.2); Black Orchid;
commento : Una figata pazzesca. King ti piglia e non ti lascia più andar via. Emozionante, sorprendente, con l’inconfondibile stile crudo, asciutto e fluido di Stephen King, vero e magico. Una porta per un altro mondo, che al tempo stesso è il nostro. Personaggi indimenticabili, e moltissimi rimandi ad altre opere, che sono un grande arricchimento personale per quanto mi riguarda.
note : numerosi riferimenti e citazioni ad altre opere, canzoni, film.
commento : This made me fell in love with russian and slavic fairy tales. Beautiful and moving. La storia di Agnieszka e del Dragone è la Bella e la Bestia che incontra il misticismo di Baba Jaga e la concezione del male e dell’epicità in Tolkien. Vi innamorerete del Dragone come di un secondo Darcy e farete il tifo per lei, ragazza di paese dalle insospettabili doti e dal gran cuore. Adoravo già lo stile narrativo di Naomi Novik, e nonostante i dubbi iniziali, scaturiti dopo la lettura delle prime pagine, devo dire che Uprooted la conferma come una delle mie scrittrici preferite.
commento : il secondo volume della serie che ha come protagonisti Emidio Galasso e Rita Giannetti, il detective privato e l’integerrima ispettore di polizia. Ambientato nella provincia di Treviso, città in cui vivo, questa storia a tinte fosche è irrorata con la comicità innata che da sempre accompagna Galasso e le situazioni in cui si va involontariamente a cacciare, senza rinunciare alla serietà e alla profondità, a riflessioni importanti. Uno stile narrativo fluido, ancor più rispetto al primo volume, che mi ha portata per mano con inaspettata rapidità alla conclusione. Personaggi pieni di colore, un linguaggio vivace e un mistero niente male da risolvere, si aggiungono all’adrenalinica corsa contro il tempo per salvare una vita dalla criminalità organizzata …Spero di leggere presto altre avventure di questo super duo!
note : ebook Kindle + copia cartacea autografata
un libro tira l’altro : Polvere ed Ombra (vol.1 della serie); Gocce di Silenzio.
commento : v.n 32. Il viaggio si fa ancor più pericoloso. Blaine il Mono è un’aggiunta inquietante, in compenso torna uno dei miei personaggi preferiti, e poi c’è Oy, che dona al lettore un po’ di tenerezza. Dean e Susannah, Roland e Jack, sono un formidabile quartetto che, a questo punto della storia, sta imparando ad affrontare insieme gli ostacoli, stringendo legami sempre più forti. Inutile dire che mi ci sono affezionata, e spero che arrivino tutti sani e salvi alla meta. E che non sia proprio la Torre ad ucciderli, alla fine …
note : numerosi riferimenti e citazioni ad altre opere, canzoni, film.
commento : spezza il cuore, in tanti minuscoli atomi. Doloroso. Fa riflettere – i libri possono diventare armi, le citazioni che ami possono essere usate contro di te, Montag. Il fuoco può bruciarli, ma la mente può sforzarsi di ricordarli. Senza libri, senza storie, senza libertà di pensiero, resta solo la distruzione di ciò che ci rende umani. La speranza, però, non muore mai. Lettura fondamentale.
commento : una lettura squisita, commovente come poche, fluida e onirica come le tavole di un manga. Bello anche il breve saggio di spiegazione del traduttore, che analizza le fonti di Banana Yoshimoto ed il suo stile.
note: preso in prestito, poi comprato, insieme agli altri due della trilogia (nuova edizione!!)
commento : Una serie di saggi molto interessanti. Ho letto recensioni che protestavano le venti e più pagine di relazione sulla fauna aviaria; posso invece dire che se avete a cuore il mondo in cui vivete, non potrete restare indifferenti. Ovvio che, se siete alla ricerca di puro intrattenimento, da Franzen dovete stare alla larga. Io personalmente l’ho apprezzato e sono curiosa di leggere le sue opere di narrativa.
note : preso in prestito
un libro tira l’altro : Le Correzioni, Libertà, Purity di J. Franzen ; Infinite Jest di David Foster Wallace; Alice Munro opere ; Paula Fox opere.
commento: mi piacciono le riflessioni suscitate, un po’ meno le ripetizioni. Comunque, nonostante capisca il senso è l’importanza di questa storia e ne intuisca il messaggio, continuo a ritenere Kitchen di un livello superiore.
commento : Disegni e colorazione sono una meraviglia, è lo stile che prediligo. Storia che intrippa, buona credibilità, ambientazione studiata, affascinante : un misto di vecchio e nuovo, di antico e moderno. E poi c’è il Galles, la sua storia, la sua cultura. La sua magia. Personaggi interessanti, simpatici, specie il duo di cacciatori. Questo volume 1 è un’ottima premessa per una storia che si prospetta piena di sorprese.
commento : a wonderful story, with beautiful characters. I want more !Che dire? Cuorenero, Nimona e Lombidoro sono adorabili, davvero. Una storia che abbatte gli schemi e le apparenze, che parla di amicizie e amore paterno, e che insegna a guardarsi dai veri mostri e dalla sete di potere, attraverso belle tavole, ricche di colore e di uno stile di disegno che personalmente apprezzo.
commento : “eccola, l’unica cosa che mi ha sempre terrorizzato più di invecchiare. Morire con la stessa faccia con cui sono nato. […] Ao, alla fine preferisco così. Almeno dopo che sono morto chi mi incontra vede che prima sono stato vivo” – La parlata romana di Michele Rech ci accompagna di nuovo, da una striscia all’altra, con ironia, sarcasmo, simpatia ma mai leggerezza. Ancora interessanti riflessioni su quello che è cambiare e crescere. Zerocalcare non delude mai, se ti piace continuerai a ritrovare le cose che ti hanno colpito fin da subito, il suo linguaggio, le sue storie autobiografiche, i pensieri sulla vita, i dubbi che attanagliano un ragazzo che ormai è uomo, e che non sono solo suoi, ma universali.
commento : una storia sul tempo, sull’orologio che corre, che mangia le occasioni, sull’elaborazione di un lutto, sulla crescita e l’accettazione di sé. Sempre il solito Zerocalcare, che dire, ormai sono abbonata !
note : fumetto. v.n 28 ; in lavorazione un film tratto da quest’opera, regia di Valerio Mastandrea.