Non era affatto previsto che io leggessi questo libro. E’ stato un incontro fortuito, del tutto casuale, e fino all’ultimo dall’esito incerto. Ecco che scorrendo i titoli e le copertine in libreria avviene il mio primo approccio a Edizioni Gargoyle, che propone un fantasy unico nel suo genere, ambientato in un’Africa futuristica ma cinicamente a-distopica.
Titolo : Chi Teme La Morte – La profezia di Onye
autore : Nnedi Okorafor
Ed. Gargoyle, 2015
462 pagine
Quello di Chi Teme La Morte è un mondo fin troppo realistico e tangibile, violento e crudele, che si specchia nelle attuali e passate guerre tribali. Difatti nei suoi ringraziamenti finali Nnedi Okorafor cita un articolo che l’ha ispirata : “we want to make a light baby” di Emily Wax (2004), un pezzo sugli stupri di guerra nel Sudan che “ha creato il passaggio attraverso cui Onye è entrata nel mio mondo”.
Onyesonwu, che letteralmente significa “chi teme la morte“, è la protagonista di questa storia profondamente intrisa di leggende, credenze e magia. Con lei ripercorriamo dall’inizio alla fine, dalla nascita alla …morte?, la sua vita, le sue battaglie, le sue amicizie, la famiglia, l’amore, il suo addestramento per diventare ciò che, senza nemmeno saperlo, è destinata a diventare. Onye è figlia del dolore e della violenza, è una Ewu. Cresce nel deserto con sua madre, fino a che insieme raggiungono Jwawir, una città Okeke.
Okeke e Nuru, la notte e il giorno, il perno che muove i fili della narrazione, conducendo agli episodi più cruenti. Okeke e Nuru, gli schiavi e i padroni, i buoni e i cattivi : ma è davvero così semplice ? La Okorafor ci costringe ad aprire gli occhi, ci fa navigare in profondità, esplorando le lotte intestine che si agitano fuori e dentro di noi. A che punto siamo plasmati dalla società in cui viviamo, e cosa siamo disposti a fare pur di farci accettare ? In cosa crediamo, e perché ci crediamo ? Vale la pena lottare, finanche uccidere, per ciò in cui crediamo? E soprattutto : si può riscrivere una storia già scritta ? Onye combatte contro l’uomo che l’ha generata, ma anche contro una natura rabbiosa che la rende allo stesso tempo molto potente e molto pericolosa, tanto da farsi temere. E’ un personaggio ostinato, ribelle, spavaldo, che, com’è comune alla maggior parte degli adolescenti, non sempre si cura delle conseguenze delle sue azioni, specie quando indotte dall’ira, dalla passione. Imperfetta e perciò umana, nonostante ciò che più la caratterizza, rendendola diversa e per molti bestiale e immonda, salti subito agli occhi : la sua pelle chiara e i suoi occhi bruni sono un marchio di fabbrica. Cose strane iniziano a capitarle, il segno che qualcosa di terribile è in atto, e non può far altro che andargli incontro.
Attorno a lei girano personaggi altrettanto significativi, indelebili. A partire da Najeba, sua madre, speciale e determinata quanto la figlia. Luyu, Binta, Diti, Mwita, Aro, Daib …sono nomi che vi resteranno impressi durante la lettura, nessuno di loro vi lascerà indifferente. Ho particolarmente apprezzato, nella visione fantasiosa e al tempo stesso tragica dell’autrice, il Popolo Rosso, non coinvolto nella guerra che divide Okeke e Nuru : un popolo che viaggia nel deserto, che nel deserto ha la sua casa, libero e per molti versi simile ai nostri Tuareg, dotato di conoscenze e di poteri fuori dal comune, ma perennemente rinchiuso in una fortezza di sabbia e vento.
Quello di Chi Teme La Morte è un mondo in cui la stregoneria è prassi di pochi eletti e la tecnologia è un lascito di un’epoca ormai passata, da cancellare. Un mondo in cui il deserto, la sabbia, il tempo, la pelle, i rifiuti, il cibo, ogni cosa, ha un odore. Le voci si levano in canti altissimi e ogni parola pesa, ha un sapore, vibra di energia. La narrazione di Onye rende tutto incredibilmente tangibile e vivo per il lettore.
Questo libro ha vinto il World Fantasy Award nel 2010, ed è stato nominato al Nebula Award, oltre ad essere stato finalista al Locus Award. A ragione, io credo, dato lo spessore della storia e dei suoi personaggi, la novità dell’ambientazione, la complessità dei temi e della struttura. Se siete alla ricerca disperata di qualcosa di diverso e speciale, questo libro fa sicuramente al caso vostro. L’ho amato per molte ragioni e sono convinta del suo valore straordinario.
Nota : nel 2015 è stato pubblicato The Book of Phoenix, il prequel di Chi Teme La Morte.