Tasmania

di Paolo Giordano

Scrivo di ogni cosa che mi ha fatto piangere

Il senso di irrisolutezza con cui ho chiuso il libro paradossalmente non mi ha lasciato a bocca asciutta. Tasmania di Paolo Giordano, recente pubblicazione Einaudi, è per certi versi più simile a un diario che non a un romanzo, e la sua struttura, così come il suo stile evocativo, unito a una narrazione che sembra autobiografica, mi ha coinvolto al di là di ogni mia aspettativa. In Tasmania la crisi intima, identitaria e coniugale del protagonista e dei suoi amici si intreccia al filone di crisi internazionali e comunitarie, dal cambiamento climatico al terrorismo, dal movimento per la parità di genere al fantasma della bomba atomica, seguendo gli eventi in un ordine cronologico, quasi diaristico per l’appunto, capace di rendere il lettore complice e coprotagonista in un certo senso, riportandolo a una collocazione temporale e spaziale molto precisa che è la cornice di questi ultimi otto anni.

Non ero il solo a intrattenermi così : il sito registrava il numero totale di detonazioni da parte degli utenti, che aveva già sorpassato i due milioni. Là fuori c’erano migliaia di distruttori di mondi. La fine della specie umana era un passatempo nuovo. Quanto a me, pensavo molto alla bomba e non più ai figli che Lorenza e io non avremmo avuto.

L’autore colpisce inoltre per il modo in cui affronta il tema della paternità e dell’amicizia maschile e adulta, senza banali didascalie, ma con la forza di immagini e scene evocative unite a un linguaggio radicato nella realtà, scevro di abbellimenti.  

Personalmente ho trovato commoventi i riferimenti a Hiroshima e Nagasaki, nella memoria diretta di due hibakusha, sopravvissuti alla bomba e alle sue conseguenze. Le riflessioni sul cambiamento climatico invece mi hanno fatto pensare più volte a Jonathan Safran Foer e al suo “Possiamo salvare il mondo, prima di cena“, mentre più in generale l’ordito di elementi scientifici mi ha fatto provare nostalgia di Fredrik Sjöberg, (L’arte di collezionare mosche). Sono tante le frasi che ho sottolineato e le pagine che mi sono appuntata per poterci tornare. In generale non ritengo che questa sia una lettura adatta a tutti, proprio per la sua particolarità strutturale, ma Tasmania è un libro affascinante che mi sento di consigliare perché non si fa dimenticare una volta letto, dona profonde suggestioni e credo che la sua intensità e la sua onestà cruda lascino il segno. 

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4 spaziali novità librarie

Settembre, profumo d’autunno che bussa timido alle nostre porte, di carta stampata, di inchiostro fresco. Ecco quattro libri appena sfornati che spero di poter leggere presto nonostante la lunghezza già chilometrica della mia lista TBR:

Piranesi

di Susanna Clarke

uscita: 15 settembre 2020

Una Casa che contiene un Oceano, grande come il Mondo. Protagonista uno scienziato, tra i suoi quindici abitanti, che tenta di studiarla e che presto si imbatte in un mistero.

Susanna Clarke, che ha raggiunto fama e riconoscimento con “Jonathan Strange & Mr. Norrell” (un romanzo che ho a-do-ra-to da cima a fondo…note comprese!), torna dopo sedici anni con la stravagante, mistica storia di Piranesi, ispirata dalle atmosfere dei quadri dell’omonimo artista, Giovanni Battista Piranesi, così come da “Narniadi C.S. Lewis e dal racconto “La Casa di Asterione” di Jorge Louis Borges. Ammiro lo stile peculiare e la straordinaria inventiva di Susanna Clarke, che figura tra i miei autori preferiti. So già che questa storia mi trascinerà con sé al punto da farmi smarrire nel labirinto delle sue parole. E se non avete letto Jonathan Strange (o visto la serie tv), questo è il momento di recuperarlo!

“The beauty of the House is immeasurable. Its kindness infinite.”

nota personale: ho cominciato il mio 2020 con Casa di Foglie e Hill House. Mi sembra appropriato entrare nel Vestibolo della Casa di Piranesi per concludere in bellezza…


Troubled Blood

di Robert Galbraith

Il detective privato Cormoran Strike torna negli scaffali delle librerie proprio oggi, 15 settembre 2020.

Il 5° volume della serie si prospetta una lettura lunga (944 pagine!) e particolarmente calda, viste le recenti polemiche che sono state scatenate da alcuni commenti transfobici dell’autrice (J.K Rowling). Basti pensare che su Goodreads questo romanzo ha collezionato un rating di 2,6 ben prima della sua pubblicazione. Nonostante ciò, resta alto l’hype per il proseguo della storia, che vede Cormoran e Robin alle prese con un cold case di una persona scomparsa, con un’istanza di divorzio e un serial killer psicopatico. Se come me siete interessati al romanzo, Il Lettore Curioso ne parla qui.

nota personale: la miglior cosa da fare per maturare un’opinione critica su un libro è leggerlo. Per quanto possa essere in disaccordo profondo con alcune uscite della sua autrice, ho amato la serie di Cormoran Strike e Robin Ellacott e non mi asterrò dal recuperarlo appena possibile.


To Sleep in a Sea of Stars

di Christopher Paolini

In uscita il 22 settembre 2020

Ricordo un periodo, nell’estate precedente il mio secondo anno di scuole medie, in cui ho sviluppato una sorta di febbre d’anticipazione per l’uscita imminente di Eragon. Da allora ne sono passati di libri sotto il naso e di acqua sotto i ponti…. Il Ciclo dell’Eredità è un milestone della carriera di Paolini, ma non è certo l’ultima pietra. Dormire in un mare di stelle, edito da Rizzoli, uscirà in contemporanea nelle librerie nostrane e ci trasporterà “ai confini più remoti dello spazio“. Incontreremo Kira, una xenobiologa al lavoro in un pianeta alieno. La scoperta di una misteriosa pietra sarà il preludio di future epiche battaglie

nota personale: ringrazio Rizzoli per aver mantenuto il titolo e la copertina dell’originale. Li trovo entrambi splendidi!


A Deadly Education

di Naomi Novik

Ultimo ma non ultimo, in uscita il 29 settembre 2020. il libro di un’autrice che mi ha già fatto sognare con la fantastica serie di Temeraire (draghi e navi volanti all’epoca delle guerre Napoleoniche, what else?), e con Uprooted – Cuore Oscuro. Ahimè mi resta ancora da leggere il recente Spinning Silver, ma vedrò di rimediare quanto prima…

Hogwarts incontra Deadly Class. A Deadly Education è il primo volume di una trilogia ambientata a Scholomance, una scuola di magia diversa da tutte quelle di cui abbiamo già letto, senza insegnanti né voti. Una scuola dove sarebbe meglio non girare da solo per le sue sale, ma in cui è impensabile farsi degli amici. Diplomarsi è l’unico modo di uscirne…vivi.

El Higgins, la protagonista, non ha alleati, ma dispone di un potere oscuro e mortale quanto la scuola che si accinge a frequentare.

nota personale: purtroppo non ho scovato ancora notizie di una pubblicazione italiana, così come per Spinning Silver, di cui potete leggere però un’ottima recensione qui.

Che ne pensate di questi titoli? Quali novità librarie state attendendo con ansia?

Giugno 2020 – La Città di Ottone

Libro Primo della Trilogia di Daevabad. Novità libraria in anteprima!

S.A. Chakraborty trasporta nelle pagine la sua passione per la storia e le credenze che fanno parte della sua fede. Ambienta City of Brass, che lei stessa con molta umiltà definisce una fanfiction storica, nel XVIII secolo. Leggendo subito ci tuffiamo nell’Egitto invaso da Francesi e Ottomani, al principio del colonialismo occidentale nel medio oriente. Il tema ricorrente è l’occupazione di una città, quella umana del Cairo, quella semidivina di Daevabas, e le conseguenze a breve e lungo termine di questa occupazione, descritte nel modo più realistico possibile. E cioè senza negarne alcune in favore di altre, tenendo conto delle generazioni che passano e degli incontri e scontri di culture diverse, di pregiudizi e discriminazioni, di scelte politiche e ribellioni civili.

S.A. Chakraborty

Come dichiarato in una intervista a Kirkus redatta da James McDonald, Shannon K. Chakraborty pianta i semi di City of Brass una decina di anni fa, quando, dopo essersi convertita all’Islam, vola dal New Jersey al Cairo per studiare, e lì per la prima volta ascolta storie di cerimonie usate per espellere un jinn che si sia impossessato di un uomo. La sua regola, una volta deciso di approfondire le ricerche per ciò che diventerà la Trilogia di Daevabad, è di non inserire nei suoi romanzi nulla di cui non avesse trovato traccia nei testi o nelle storie di quel paese. Cosa che personalmente, da studiosa e appassionata di storia, trovo davvero encomiabile.

Il desiderio che muove la penna di Chakraborty è quello di scrivere per la sua comunità, di dare rappresentazione ai ragazzi e alle ragazze, agli uomini e alle donne con cui ogni giorno collabora attraverso la sua Moschea, andando oltre il pregiudizio dei media occidentali.

Mi colpisce ciò che ha riferito in una seconda intervista: “I don’t think anyone can adequately represent two billion people and if someone did, it certainly wouldn’t be a white convert from New Jersey whose heritage land more Tony Soprano than Kamala Khan… I try to hold myself accountable to fellow Muslim first, and to showing respect and justice to a culture and history that I never forget isn’t mine despite how much I might enjoy it”

Il mondo della trilogia di Daevabad, complesso e affascinante, ha le sue radici nella cultura medio orientale ma si espande ben oltre i confini arabi. Uno sguardo alla mappa infatti ci indica i principali luoghi della trilogia, distribuiti nel Sahara, lungo il Nilo e poi a est dell’Eufrate, arrivando a toccare quindi anche Africa, odierno Pakistan, India e Cina.

anteprima della mappa nell’edizione italiana

Già dalle prime pagine dell’impeccabile traduzione italiana, che ho avuto il piacere di leggere in anteprima per Oscar Mondadori Vault e che troveremo in libreria da martedì 16 giugno, l’impressione è quella di una narrazione ricca e vibrante. Le descrizioni vivaci e dettagliate mi hanno fatto percepire con tutti e cinque i sensi l’atmosfera arabeggiante. Il vocabolario altresì contribuisce, non temendo di integrare parole straniere, che possono essere benissimo comprese dal contesto e meglio chiarite dal glossario alla fine. Anche se io rimango una sostenitrice delle note a piè pagina, che ritengo molto più funzionali a una lettura fluida e comoda. (Grazie di esistere Susanna Clarke).

Conosciamo Nahri, la protagonista. Una ragazza di circa vent’anni, sola e indipendente, resa scaltra dalle difficoltà della vita. Spacciandosi per guaritrice, truffa il prossimo per sopravvivere, consapevole delle ambiguità morali. E’curiosa e ambiziosa, ma anche molto pragmatica, e la sua lingua biforcuta mi ha strappato più di una risata, capace com’è di regalare momenti di assoluta ironia anche nelle situazioni piu tragiche.

Un lungo grido acuto sembrò lacerare l’aria. Non poteva tapparsi le orecchie, poteva soltanto pregare. “oh misericordioso” imploró. “Non permettere a quel mostro di mangiarmi”. Era sopravvissuta a un Ifrit che aveva posseduto un corpo umano, a gul famelici e a un daeva squilibrato. Non poteva finire nella gola di un piccione gigante

Alcune abilità molto peculiari di Nahri aprono al mistero sul suo passato e al suo legame con Daevabad, la città invisibile agli esseri umani in cui diverse tribù di daeva, jinn e shafit convivono in equilibrio precario, sull’orlo del prossimo sanguinario conflitto. Alcuni lettori potrebbero trovare questi jinn troppo umani, ma negli archi mitologici raramente eroi, divinità e semi divinità si sono mai mostrati al di sopra dei sentimenti e delle emozioni umane. Anzi, forse ció che li caratterizza è proprio l’incapacità di vivere queste emozioni con equilibrio, vere e proprie vittime del caos, dei tranelli, delle vendette e dei rancori, delle passioni e degli amori.

Nahri si dimostra talvolta impulsiva, ma più spesso opera in lucida diffidenza, specie quando si trova catapultata in un mondo che non conosce. È ben cosciente dei suoi limiti e della necessità di istruirsi non solo per essere all’altezza delle sue ambizioni, ma soprattutto per sopravvivere nel mezzo degli intrighi di palazzo cui suo malgrado viene data in pasto. In questo senso, i molteplici confronti con Nisreen, specie quello finale, sono tra le mie scene preferite.

Il suo legame con Dara, il daeva che ha invocato per errore, è uno dei fulcri del romanzo e presumo dell’intera trilogia. In lui riconosciamo il guerriero feroce e impietoso, un terribile nemico e un caparbio alleato con cui simpatizzare ma anche da temere. Al di la di come si evolve il loro rapporto nel corso della storia, unico punto che ho trovato prevedibile e forse anche troppo affrettato, mi piace il fatto che Dara per Nahri sia una sorta di Virgilio, una guida per scoprire la Città di Ottone e ciò che circonda le sue mura.

fan art di Marek Vosswinkel, Twitter: @DonkeySpittle

Quel che Dara non può o non vuole dire lo scopriamo attraverso un altro punto di vista, quello del principe Alizayd, incasinato, fin troppo ferreo nei suoi principi, ma anche sensibile e accorto.

Situazioni e personaggi sono ritratti in continuo chiaroscuro, un gioco di luci e ombre che cambia la percezione, ribalta i giudizi, aggiunge profondità senza mai cadere in facili dicotomie. Non ci sono buoni e cattivi, ci sono persone a tutto tondo, come Re Ghassan e i figli Muntadhir e Zaynab, per non dire del Visir Kaveh e dello sceicco Anas, che pensano e agiscono in un’incredibile gamma di grigi. In questo senso, alcune espressioni, gesti e stralci di dialogo rivelatori mi sono rimasti particolarmente impressi.

La Città di Ottone, a mio parere, non è un romanzo esente da imperfezioni:  le descrizioni di abiti, oggetti e monili, pur aiutando il lettore a immaginare un contesto lontano nel tempo e nello spazio e a farsi un’idea delle differenze e delle similitudini culturali e sociali della moltitudine di personaggi, rischiano in qualche passaggio di sommergerlo inutilmente di dettagli. Inoltre, non sono una fan dei triangoli amorosi e purtroppo ne intravedo uno all’orizzonte. Nonostante questo, la lettura è stata davvero piacevole e credo sia un ottimo romanzo d’esordio, ed una meravigliosa introduzione al mondo immaginato, o ancor meglio studiato, dalla sua autrice. Il richiamo più facile e immediato è ad Aladdin e alle Mille e Una Notte, ma io in queste 528 pagine ci ho visto molto di più.

Charles Folkard, 1913, una scena da Arabian Nights, del racconto Il Genio e il Pescatore.

S.A. Chakraborty è stata capace di dipingere personalità sfaccettate, di giocare con l’ambiguità insita nell’animo umano,  affondando i denti nella storia politica e nell’humus mitologico popolato da ogni sorta di creatura, (djinn, ghoul, ifrit, marid, peri, shedu…).

La narrazione scorre fluida e ritmata, senza troppe sbavature. Presto ci si trova a girare le pagine in uno stato di perenne anticipazione, perché lo scontro di spade ardenti, l’apparizione di mostri, lo svelamento di tradimenti o segreti potrebbero verificarsi nella prossima scena… Il finale arriva come uno schianto tremendo, ma non del tutto imprevisto, e ci lascia appesi a un piccolo ghigno* e a una rivelazione entusiasmante, col desiderio di leggere subito The Kingdom of Copper.

Leggere La Città di Ottone è stato come srotolare un tappeto, perdersi a osservare un singolo filo d’ordito e accorgersi solo in un secondo momento della straordinaria bellezza e complessità della trama. E poi, all’improvviso, prendere il volo verso una destinazione ancora ignota, sicuramente incantata.

**** 4,5 stelle

Sandman: l’audiolibro

da Sandman Overture, di J.H. William III, DC Comics

The Sandman è una serie a fumetti scritta da Neil Gaiman e pubblicata da DC Comics tra 1989 e 1996. Ho iniziato a leggerla nel 2015, sulla scia di altre letture che mi avevano stregato, come l’Oceano in Fondo al Sentiero, Nessun Dove e Il Figlio del Cimitero. Come tutte le creazioni di Gaiman, Sandman mi ha subito affascinata, mi ha istruita su mille questioni della vita, mortale e non, e in più mi ha fatto ritrovare l’incanto della letteratura con la L maiuscola, per la voce, per lo stile narrativo, per le cornici metaletterarie di certi episodi e le brillanti citazioni. Mi ha portato a conoscere alcuni dei personaggi più vivaci e vibranti… Per me sarebbe impossibile parlare a fondo di questi elementi senza deviare dal tema principale dell’articolo, basti ricordare per ora che i suoi 75 numeri, raccolti in una collana deluxe di 10 volumi, sono considerati nell’insieme la migliore saga epica a fumetti di sempre e che hanno vinto diversi illustri riconoscimenti tra cui vari Eisner, un Hugo, un Bram Stoker Award e, con il numero 19 Sogno di Una Notte di Mezza Estate, magnificamente illustrato da Charles Vess, il World Fantasy Award come miglior racconto breve.

Gli Eterni, illustrazione di Frank Quitely

La storia gira intorno alla famiglia degli Eterni, con protagonista Morfeo delle Terre del Sogno. Accanto a lui troviamo Morte, Destino, Distruzione, Delirio, Desiderio e Disperazione. L’affresco di storie che riprendono miti e leggende, fiabe e vicende storiche, mescolando abilmente poesia, folklore e filosofia, e dei personaggi che intervengono ad arricchirlo, come Shakespeare e Marco Polo, gli angeli e Lucifero (si, proprio quel Lucifero!), Matthew il corvo, Orfeo e Euridice, Caino e Abele, John Costantine, Thor e Loki, si rivela nel corso della lettura sempre più mirabolante e denso di significato.

Ed ecco che a sorpresa, Neil Gaiman annuncia l’uscita Audible dell’ audiolibro di questa opera immensa, con un cast eccezionale! 20 ore di quella che so già sarà un’assoluta immensa goduria. Non lo dico solo perché ci sarà lo stesso Gaiman come voce narrante principale, e perché i miei audiolibri preferiti incidentalmente sono quelli full cast di Neverwhere, American Gods e The Graveyard Book. Anche Good Omen ha il suo posto speciale nel mio cuore. Ma anche per la presenza di James McAvoy, che ha già dato prova di sé nei panni di Richard, Andy Serkis (oh my precioussss), Michael Sheen (as Lucifer!!), Kat Dennings (la mitica di Thor e 2 Brocke Girls)… Insomma, non vedo l’ora di mettermi in ascolto, sognando nel frattempo anche la serie Netflix!

***E tu caro lettore, che rapporto hai con gli audiolibri? Hai ascoltato qualcosa di straordinario recentemente? Hai anche tu un autore del cuore, dal quale ti faresti leggere volentieri anche solo la lista della spesa?***

Il Portale degli Obelischi

Il secondo libro della trilogia La Terra Spezzata, di N. K. Jemisin, è finalmente in libreria!

Mondadori, 2020

Oscar Fantastica

444 pagine

Ho amato profondamente La Quinta Stagione, e quindi ringrazio Oscar Mondadori Vault per avermi dato l’opportunità di leggere Il Portale degli Obelischi in anteprima, fugando ogni dubbio e confermando le mie aspettative e le mie speranze per questo seguito tanto atteso.

Essun si mantiene una protagonista eccezionale, capace di farmi esultare e disperare con e per lei. Una figura di spessore, una donna bastonata dalla vita che non si limita a lottare per la propria sopravvivenza, ma per il bene di tutti. Una madre aggravata dal lutto, indurita dalle circostanze, ma non priva di empatia. Ferrea nel suo pragmatismo, ma pronta ad aprire i confini del suo sapere, perché sa che da questo dipende la sua libertà, conquistata a caro prezzo.

Se ne La Quinta Stagione arriviamo a conoscere praticamente tutta la sua vita, i suoi affetti e i suoi nemici, e a capire meccanismi e dottrine che regolano un’ambientazione tanto drammatica com’è quella dell’Immoto, tra plot twist insuperabili e scene da panico, ne Il Portale degli Obelischi gli eventi che la riguardano si susseguono senza sosta, un terremoto dopo l’altro. Essun è stata spezzata più e più volte proprio come la terra in cui vive, sconquassata da vulcani e ricoperta di cenere, ma a ogni brutta caduta oppone la forza della disperazione, il coraggio della ribellione contro ogni forma di discriminazione e la capacità di dimostrarsi feroce al momento giusto durante una Stagione che non perdona sensibilità e dolcezza, senza però mai cedere all’insensata crudeltà.

Insieme a lei ritroviamo personaggi che abbiamo amato e odiato, e che credevamo perduti. ***commento spoiler a fondo pagina*** Conosciamo Nassun, la figlia “rapita”, e incontriamo altre figure sorprendenti in quel di Castrima, Orogeni e Immoti, ma non solo… Finalmente tanti quesiti su Hoa e sui mangiapietra, sull’orogenia e sugli Obelischi stessi trovano risposta.

Incredibile ma vero, la Jemisin riesce ad alzare ancora di più la posta in gioco. Il viaggio di ricerca per ritrovare la figlia scomparsa e vendicare il figlio ucciso si trasforma in una missione per salvare Castrima, la com che l’ha accolta, e quello che rappresenta da un mondo in rotta di collisione.

Il Portale degli Obelischi è una lectio magistralis sul ritmo e la tensione narrativa.

La coerenza delle leggi scientifiche e magiche che governano l’Immoto e l’Orogenia, così come la costruzione di una Storia così ricca e densa di contraddizioni e proprio per questo realistica, la cura del linguaggio e dell’aspetto etnico e culturale: tutte queste caratteristiche, che avevano reso La Quinta Stagione un libro rilevante nel panorama letterario internazionale, non mancano di incantare e anzi sono ampliate e maggiormente dettagliate in questo secondo volume.

Il Portale degli Obelischi è uno di quei libri che avrei potuto divorare in pochi bocconi, tanto è scorrevole, ma che mi sono obbligata a leggere poco alla volta, soffermandomi quando necessario e godendo scena dopo scena, desiderando che finisse il più tardi possibile. Non mi piace attribuire freddi numeri ai romanzi che leggo, ma anche qui sono cinque stelle garantite.

Ora non vedo l’ora che esca la traduzione di The Stone Sky e di scoprire chi riconquisterà la Luna e cosa ne sarà degli abitanti dell’Immoto, e come si risolverà l’inevitabile incontro (o scontro?) tra madre e figlia e cosa ne sarà del rapporto tra Essun e Hoa, reso ancora più ambiguo e complicato dalle ultime pagine del Portale…

**SPOILER ALERT**

**SPOILER ALERT: le metamorfosi di Alabaster e Schaffa sono tra le sorprese più gradite del libro, e il legame che si stabilisce tra Schaffa e Nassun, altrettanto inaspettato, potenzialmente disastroso ma gestito fin qui divinamente.***

Trilogia della Terra Spezzata

Curiosità, desiderio, fissa e bisogno: come ho superato i quattro stadi del lettore e ho finalmente cominciato “La Quinta Stagione”…

Tra i premi letterari che seguo con più attenzione da diverso tempo ci sono i World Fantasy, Locus, Nebula e Hugo Awards. Questo perché negli elenchi di libri, raccolte di racconti e novelle trovo spesso i miei autori preferiti (nel panorama del fantastico, del weird e del fantascientifico), e ne scovo di altri che vale certamente la pena tenere d’occhio.

E’ nel 2015 che come un terremoto irrompe sulla scena N.K. Jemisin, con la sua trilogia The Broken Earth. Già candidata e finalista negli anni precedenti, nel 2016 vince l’Hugo per The Fifth Season e nei canali letterari non si parla d’altro. Inizio a drizzare le antenne. Nel 2017 vince con The Obelisk Gate, e nel 2018 fa tripletta con The Stone Sky. A questo punto sono bella che presa all’amo, ma ho diversi altri libri in lettura e decido, nonostante l’hype, di aspettare la traduzione italiana. Quando esce la notizia che Mondadori pubblicherà l’intera trilogia nella collana Oscar Fantastica sono al settimo cielo. Per di più mantenendo le copertine originali…! Devo aver rotto le scatole talmente tanto a casa, (quando mi fisso su qualcosa sono una pigna in…), che a sorpresa una sera mia madre tira fuori “La Quinta Stagione” dalla borsa. Un regalo per me e per la sanità mentale di tutta la famiglia.

Nel frattempo un cambio di lavoro, un trasloco e mille altre magagne spostano il mio asse verso altre cose, e si arriva così a metà aprile 2020. Ho appena sospeso il mio folle viaggio nello spazio e nel tempo con Arthur Dent e Ford Prefect, (di nuovo sulla Terra alla fine di Ristorante al termine dell’Universo). Guida Galattica è stato un compagno formidabile capace di tirarmi su il morale durante le prime settimane di quarantena, ma ora cerco qualcosa di diverso, qualcosa che non mi faccia ridere, perché non ne ho più voglia.

E così ricordo di avere La Quinta Stagione che mi aspetta da mesi quieto sullo scaffale TO READ. Ironia della sorte, sia Guida Galattica per gli Autostoppisti che la trilogia della Terra Spezzata parlano di mondi che stanno per finire, di mondi distrutti e poi ricostruiti, di Storia e di storie alternative, del senso della vita, l’universo e tutto quanto. Forse il mio subconscio sapeva che avevo bisogno di affrontare questa lettura ora, in questo momento storico, e mi ha guidato più di quanto pensassi.

Insomma, tutto questo papiro per dirvi che sono stata travolta dal mondo scolpito nella pietra dalla Jemisin e che l’ho trovato super ultra iper fantastico. Crudele, reale, talmente vivo da far male, con personaggi superbi le cui vicissitudini, (esplosioni e fuochi d’artificio ad ogni capitolo!), sono incanalate in una narrazione che è argento vivo nella roccia. Pun intended. La Fase 2 si apre con me, doppiamente travolta, alla fine della copia ARC de “Il Portale degli Obelischi“. Divisa ora tra la voglia di acquistare l’ebook di The Stone Sky o attendere l’edizione italiana, meritevole fin qui di due splendide traduzioni, curate nei minimi dettagli.

***Se volete saperne di più, stay tuned, nel prossimo articolo recensirò La Quinta Stagione e commenterò anche il seguito fresco di stampa, Il Portale degli Obelischi!***

***Se invece siete in vena di follia e umorismo, oltre che di pianeti distrutti, potete ascoltare qui l’audiolibro di Guida Galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams. O, come nel mio caso, vedere il film. Se non lo avete mai letto, fate un salto sulla Cuore d’Oro e andate a salutare Marvin!***

L’Orologiaio di Filigree Street

Salve lettori e amici bibliofili ! Torno a sorpresa con una recensione che non poteva aspettare, dato che il libro in questione è in questi giorni nelle vetrine delle nostre librerie. Lo avrete già notato perché ha una copertina stupenda, ma a parte questo, il contenuto non è da meno …

titolo : L’orologiaio di Filigree Street

autore :  Natasha Pulley

casa editrice : or. : Bloomsbury USA, 2015 – trad. : Bompiani, 2017 

384 pagine

 

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L’ho letto con estremo piacere. Mi è scivolato addosso e in due giorni mi ha tenuta avvinta a sé come se avesse le braccia meccaniche ma estremamente fluide del polpo Katsu. Chi è il polpo Katsu ? Uno degli eccellenti personaggi di questa storia. Partiamo da loro : se da un lato “peccano” di una descrizione fisica a volte troppo allusiva, mai definita, affatto imperfetta ma direi piuttosto liquida, dall’altro si presentano tutti con vividi colori, tanto che è impossibile confonderli nei dialoghi e nelle azioni. L’orologiaio K.Mori è a mio parere il più riuscito, con una storia personale di cinquant’anni tra Giappone e Inghilterra ottocenteschi, condita da un alone di mistero che permea tutto il corso del romanzo; ma quello che suscita in me più profonda ammirazione, interesse e anche, se vogliamo, tenerezza, è Mr Steepleton, Thaniel, il vero protagonista. Un semplice impiegato all’inizio, il più improbabile degli eroi, che però fin da subito rivela una peculiarità molto speciale, portata sulle pagine col miglior effetto stilistico. Quando al suono si unisce il colore, c’è di che rimanere incantati. Inoltre dimostra di avere in dote sorprendente caparbietà e resilienza. E’ come un lago calmo dalla superficie grigia e uniforme, che d’un tratto rivela le sue sfumature e i tesori nascosti nelle sua profondità. A loro si unisce per vie traverse Grace, una studentessa di Oxford col pallino degli esperimenti esplosivi, una scienziata in cerca di laboratorio, con una madre che nel frattempo cerca di darla in sposa. Grace è irruenta e determinata, dalla mente sveglia e brillante, affatto incline alle tendenze e ai costumi della società, che la vorrebbe sempre protetta e accompagnata, per non dire controllata.

L’orologiaio di Filigree Street è un vero e proprio incastro di meccanismi precisi e delicatissimi. Spostane uno e tutta la trama prenderà pieghe inaspettate, assolutamente sorprendenti.

Questi meccanismi si muovono in un’ambientazione storica così curata e ricercata che risulta piacevole leggere anche solo per scoprirne i dettagli. Il nazionalismo irlandese, il villaggio giapponese di Hyde Park, la bomba a Scotland Yard, il movimento delle suffragette e la condizione sociale femminile, la costruzione della metro di Londra, il telegrafo, gli studi sull’etere luminifero, le prime lampadine elettriche … Leggere è stato come osservare un quadro davvero ben assemblato, mi dava la sensazione di poter essere lì. Un viaggio nel tempo ricco di fascino, che include anche un bel po’ di cultura nipponica. In particolare, mi è piaciuto da matti il laboratorio di Mori, con tutti i suoi congegni e le sue invenzioni a dare un’impronta quasi steampunk, e mi è piaciuta la descrizione di tutta Filigree Street, così ben fatta che potrei giurare di averne scorto la fotografia da qualche parte.

Siamo a Londra, nel 1884. Sotto la minaccia delle bombe del Clan Na Gael, un semplice impiegato dell’Home Office, scapolo con una sorella e due nipoti da mantenere, prosegue la sua vita scandita dal lavoro al telegrafo, quando, in circostanze assai strane, rincasando ritrova nel suo appartamento un orologio d’oro. E questo ritrovamento darà il via a un vero e proprio sconvolgimento della sua esistenza. Tra indagini della polizia, misteri da risolvere, bombe che non si trovano, Thaniel si ritrova catapultato al centro degli eventi. Il suo incontro con K.Mori avviene sotto le circostanze più improbabili, e la sua relazione con lui si evolverà lentamente ma inesorabilmente e lo trasformerà  nell’uomo che ancora non aveva avuto il coraggio di essere. Ho adorato la loro storia, il loro speciale rapporto, dall’inizio alla fine; reputo l’inserimento di Grace provvidenziale in certi casi, antipatico ma necessario in altri, e nonostante questo rimane un bellissimo personaggio. Ciò che lega tutti e tre, credo, è il bisogno primario di costruirsi un futuro in cui possano essere ciò che vogliono e di amare chi vogliono. L’orologiaio di Filigree Street affronta il tema dell’essere chi si è  in base alle coincidenze, ai piccoli grandi eventi della nostra vita. Fino a che punto una persona in grado di prevederle, potrebbe modificare il suo destino e quello di altri? E a quali conseguenze andrebbe incontro?

L’epilogo, quel bullone lanciato in aria di cui non parlerò per non rovinarvi la sorpresa, mi ha fatto davvero sorridere, l’ho trovato una splendida conclusione, una perfetta quadratura del cerchio.

In due parole, per me è un piccolo capolavoro nonostante la conclusione, in particolare la risoluzione del mistero centrale, sembri giungere con la rapidità di un treno in corsa; scritto davvero bene, con dei picchi stilistici che ho apprezzato davvero tanto, è un romanzo che senz’altro amerò rileggere e di cui già sento la mancanza.

Consiglio di lettura : accompagnare con tazze di tè al limone, quanto basta.

Angolo confessione : Più di tutto, mi manca il polpo Katsu. Mi ha fatto lo stesso effetto dello Snaso, il che vuol dire che passerò il prossimi giorni a tormentarmi per la sua non esistenza. 

 

Neil Gaiman in conversation with Claire Armitstaid

Hay Festival (year 2015)

May, 29th – h 20.30, Telegraph Stage ; Hay-on-Wye , Wales

  • for further information on the Hay Festival click here
  • for more blog post about the Festival and my trip at Hay-on-Wye, the city of books, click here 
  • for the official interview, published by the Guardian, here

 

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Neil Gaiman joined Claire Armitstaid  on the Telegraph Stage. I was seated in the third line in front of the stage, and my heart was beating wildly. I had in my phone the ebook since february, but I bought the hardback copy of Trigger Warning only a few days before, and I had past my late evenings at Hay reading its short stories in the tent. So, I could not wait for this talk, I wanted to learn something new of the book that had me trapped and entertained so well in the past months. And, of course, I wanted to listen to the wise and charming mage of dreams and words that is Neil Gaiman.

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The conversation was immediately focused on Terry Pratchett, (who died on 12 march, last year). Neil loved to share the most exilaranting memories he built with his friend and co-worker of the fantasy realm. He talked about Terry as a magnificent grumpy;  a man with valours that believed humans being worthy of respect and honesty, and who did not forget nor forgive trachery. He was keen to put all of those whom had misbehaved or illtreated him in his Discworld series, as bad characters. Gaiman talked about this grumpy man full of irony and with a great curiosity of how things function or are done. He – said Gaiman – was a fantasy author with the brain of a Sci-fi author. And everyone reads his books.

Gaiman and Pratchett

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Neil recalled the year of Good Omens, he told us how this marvellous, funny book came to see the light – or for better saying – the publishers. One day Neil emailed Terry with the first five thousands words of the story, a fetus, really. At the time he was busy with Sandman and other things, and he didn’t imagine his mail would have been replied by Terry with a friendly phonecall : he was interested, yes, and why not writing this four-hands? … “I know what happens next!“, those were his words. Gaiman exposed how Good Omens was written, they write a part, they shared, revised and added some bits to the other’s part, and usually when Terry added at least one or two words to a Neal’s paragraph, it become 70% funnier. As demonstration, he read aloud a page or two of Good Omens (hardback copy  kindly offered by one guy of the public, and immediately signed!).  His voice has something of the ancient narrators, I think. I wanted just to close my eyes and listen with full attention. It was not an easy task for me, without the book open in my lap. Often, when I listen to an Audible performance in english, I help myself with a paperback or an ebook copy, just to understand every word. And, as Gaiman said, Terry loved to write about facts, he loved to write for smart people. Well, I consider myself sufficient smart for an Italian, but I need some time to get smart and well armoured with the english words, especially if I can’t read them, but only listen to. It was not a great problem. I listened, I laughed with the entire room and I also found what were the incriminated words. It was the delivery man passage :

“They’d come here to spoon, and on one memorable occasion, fork”

“DON’T THINK OF IT AS DYING … JUST THINK OF IT AS LEAVING EARLY TO AVOID THE RUSH.”

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Then Neil recalled the best memory he has of Terry Pratchett. [See here, it’s perfectly reported]

From this relationship between old friend and co-authors, Claire Armitstead has moved on to Trigger Warning, his new book (published last year on february, the 3rd ). It’s a collection of short stories, some old, some new. In the first pages of Trigger Warning the reader will find an explanation, an introduction, about how and when these stories has come to life. He did the same thing in The Ocean at The End of the Lane, and in other works, because when he was young and he wanted to know how the writers do their work, he would often read similar introductions in sci-fi novels. As a young writer myself, I can say that I love to read these intro, and that I find them extremely useful and in some ways …reassuring.

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Trigger Warning and American Gods

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my signed copy of Trigger Warning

 

Talking casually to the public on the Telegraph stage, Neil Gaiman teased us with the possibility of a TV serie for American Gods. It was the end of May, and we were thrilled  just by the idea, without know that a few months separated us from an official statement by Startz. Imagine me, jumping full of joy, now that the casting has begun ! Meanwhile, we can read Black Dog, the last story in Trigger Warning, a new adventure with Shadow Moon.

Trigger Warning – Short Fictions & Disturbances, is a wondrous collection of stories. Neil discussed the origin and the meaning of some with Claire, as I said.  The Man Who Forgot Ray Bradbury – is about memory loss and lost friends. A lot of Neil’s works are on the problem of memory (see also The Ocean at the End of the Lane). How it is possible to forget of a friend you were close to for years ? Who collaborated with you ? Who, per sè, was so known, so famous ?

The Return of the Thin White Duke is a novel he wrote many years ago for the American Vogue Newspaper, a tribute to David Bowie, which should have had two parts. But only one was written, and ultimately Neil was fine with it.

From the public one girl asked how much is different the final product from the starting idea. And one other asked : how do you know when to finish ? The answer really surprised me, because usually I have an idea of when and how my story has to conclude is journey. He said : “When I can’t play much further with words. When I am interested more in the next thing, the next project “.  One asked : “How do you do the writer?” And he smiled, even if this is a question he answered many times. “You write” he said, very kindly. “You plot an idea, and then write until it is finished. You send your works out. You let your friends read them and you send them online as an ebook, or you send them to a publisher”. It is all very simple, but each of those steps is a milestone for every writer. Exspecially the “finish things” part.

On the importance and the contribution of social media : Neil is very present on Twitter and other platforms (like facebook, tumblr and his blog). The Calendar Tales come from a project with his twitter followers. For every month they were asked to post some ideas/prompt/curious fact. He collected the most interesting and worked on them, untill they become 12 short stories. He read aloud – as we were at Hay Festival it could not be more appropiated – the July Story. Funny, people laughed while he was reading, and I laughed too, but the story itself is very sad. The end is moving, I cryed the first time I read it. I loved listening to Neil Gaiman. It was worth the journey.

@neilhimself asked: “What is the most unusual thing you have ever seen in July?”

@mendozacarla replied: “…an igloo made of books.”

 

Footnotes :

  • This report was in part written last year, during the festival. If you notice any error, be kind and report them, please, critics and comments are always welcome. I will write an italian translation as soon as possible. I recommend to you all the Neil Gaiman books and The Sandman comics. I have yet to finish Good Omens and to start the Discworld series by Sir Terry Pratchett, and I can’t wait to read his books, seriously !
  • New release by Neil Gaiman : “The View from the Cheap Seats : selected Nonfiction”
  • You can read and listen to the July story and all of the others of the Calendar Tales project, narrated by Neil himself here
  • Pictures and fan arts are not mine, and I will cancel them imediately if required. I claim credits only for the two photos of my signed copy of Trigger Warning.

 

 

 

 

 

 

 

Halloween ? No, I think it’s already Christmas !

Today I woke up with the interphone ringing … I run down the stairs still in my pajamas and then I opened the door. A smile broke across my face. A big package for me ! I was expecting a package, yes, from Amazon.uk, but not until October, 27th ! So, it was a big surprise. I thanked the carrier with sparkling eyes and then I rushed back into the house, knowing perfectly what I would see but still … I opened the cardboard box with impatience, the heart pounding in my chest. Yes, all the three new books were there, in their magnificent covers. (And I paid less then £10 for each one!)

Well, I am still a bit disappointed because they’re here, in my shelves, but I could not pass my time with them, not so much. The everyday life is a bitch. Also, I have a stack of books that I AM READING already, and I have to finish them first. I am almost finished with The Buried Giant, by Kazuo Ishiguro. A strange, interesting, slow reading, a little frustrating but also very profound in his thoughts. Like a river, with a calm but misty surface. I will talk about The Buried Giant very soon.

I am also listening to the audiobook of The Golem and the Jinny by Helen Wecker. I wish I had also the book or the ebook with me, but the Audible performance is great as usual, and I can’t wait to know how it will end. Too many point of views, and yet the story is so vivid, so detailed the setting, so incredible and realistic the characters, that I find myself in awe.

Other books in my reading list are :

  •  Roverandom by JRR Tolkien
  •  Trigger Warning : short fiction and disturbances by Neil Gaiman
  • S. by J J Abrams and Doug Dorst ( if you are reading it, maybe you could take a look here )

I wish to have the strenght to give precedence to them, but I know that it will nearly impossible to resist to the call … See below, that is what’s expecting me since this morning :

my hardcovers copies of HP illustrated ed. by Jim Kay, Career of Evil by Robert Galbraith and Carry On by Rainbow Rowell

my hardcovers copies of HP illustrated ed. by Jim Kay, Career of Evil by Robert Galbraith and Carry On by Rainbow Rowell

So, yes, finally I hug my copy of Harry Potter and the Philosopher’s Stone by JK Rowling, illustrated by Jim Kay. I love this book so much, I love Jim artworks and I can’t wait to reread Harry Potter, this time in english.

Say Hi to Career of Evil, the number 3 in the Cormoran Strike novels ! I have read the first pages from the official website of Robert Galbraith, and I was left horror-struck ! I fear for Robin, really !

Finally, Keep Calm and … Carry On ! Baz and Simon, their fights, possibly their love story. A lot of magic is in the air ….

With the autumn wind

There is a gentle breeze, mornings and evenings are getting colder. This period of the year, when you ought to say goodbye to the seaside, put away the swimsuit and spend the last breath of holiday in planning and organizing before returning to work or to study, while schools are starting and the days are shortening, is probably one of the most hated. After Christmas, if you are the Grinch. Personally, I love it. I watch intently the green leaves and I can almost sense them becoming gold and red and brune. I hear the silent song of the autumn wind, it’s coming for them, and for us, and I rejoice.

Because autumn is a promise of time for things I like to do. It’s time for watching the new episodes of tv series I follow,  it’s time for bread with Nutella and for hot tea, it’s time for snuggling under the covers and the light of a lamp, listening to the sound of rain and the rumble of the sky, with a new book on my lap.  Oh, for Merlin’s hat … A high pile of new books, ok !

Do you want to know which books I’m talking about ?

 

 

AFTER YOU by JoJo Moyes, the long awaited sequel of Me befor you !

expected pubblication : 29 set 2015  

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 – How do you move on after losing the person you loved? How do you build a life worth living? Louisa Clark is no longer just an ordinary girl living an ordinary life. After the transformative six months spent with Will Traynor, she is struggling without him. When an extraordinary accident forces Lou to return home to her family, she can’t help but feel she’s right back where she started.
Her body heals, but Lou herself knows that she needs to be kick-started back to life. Which is how she ends up in a church basement with the members of the Moving On support group, who share insights, laughter, frustrations, and terrible cookies. They will also lead her to the strong, capable Sam Fielding—the paramedic, whose business is life and death, and the one man who might be able to understand her. Then a figure from Will’s past appears and hijacks all her plans, propelling her into a very different future. . . .
For Lou Clark, life after Will Traynor means learning to fall in love again, with all the risks that brings. But here Jojo Moyes gives us two families, as real as our own, whose joys and sorrows will touch you deeply, and where both changes and surprises await.

 

Jojo Moyes says: “I hadn’t planned to write a sequel to Me Before You. But working on the movie script, and reading the sheer volume of tweets and emails every day asking what Lou did with her life, meant that the characters never left me. It has been such a pleasure revisiting Lou and her family, and the Traynors, and confronting them with a whole new set of issues. As ever, they have made me laugh, and cry. I hope readers feel the same way at meeting them again.”

 

CARRY ON by Rainbow Rowell ! Have you ever heard of Simon Snow ?

 

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Simon Snow books from Fangirl and Carry On universe

THESE BOOKS AREN’T EVEN REAL, WHY YOU HAVE DONE THIS TO US, RAINBOW ? [for more info, go read FANGIRL by Rainbow Rowell]

 

Rainbow Rowell continues to break boundaries with Carry On, an epic fantasy following the triumphs and heartaches of Simon and Baz from her beloved bestseller Fangirl

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Simon Snow just wants to relax and savor his last year at the Watford School of Magicks, but no one will let him. His girlfriend broke up with him, his best friend is a pest, and his mentor keeps trying to hide him away in the mountains where maybe he’ll be safe. Simon can’t even enjoy the fact that his roommate and longtime nemesis is missing, because he can’t stop worrying about the evil git. Plus there are ghosts. And vampires. And actual evil things trying to shut Simon down. When you’re the most powerful magician the world has ever known, you never get to relax and savor anything. Carry On is a ghost story, a love story, a mystery and a melodrama. It has just as much kissing and talking as you’d expect from a Rainbow Rowell story — but far, far more monsters. [from Goodreads]

 

CAREER OF EVIL by Robert Galbraith ,(aka JK Rowling) – Cormoran Strike third novel !! 

Expected publication :  2o oct 2015 [USA] ; 22 oct 2015 [UK]

 

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When a mysterious package is delivered to Robin Ellacott, she is horrified to discover that it contains a woman’s severed leg. Her boss, private detective Cormoran Strike, is less surprised but no less alarmed. There are four people from his past who he thinks could be responsible – and Strike knows that any one of them is capable of sustained and unspeakable brutality. With the police focusing on the one suspect Strike is increasingly sure is not the perpetrator, he and Robin take matters into their own hands, and delve into the dark and twisted worlds of the other three men. But as more horrendous acts occur, time is running out for the two of them…

 

 

HEARTLESS by Cornelia Funke – author of the Inkworld trilogy, now writing the Mirrorworld saga.

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The third book of the Mirrorworld saga has been published first in Germany, this february, with the title THE GOLDEN YARN. The eng cover is not yet avalaible to see, or for better saying I can’t find it, but Cornelia answered a Goodreads Q&A in which she gave out the date of publication, it should came out in november.

If you are interested, you could read this review from BookFrog, which I found really useful. But watch for the spoilers !!! The Mirrorworld saga has an entire tumblr blog dedicated to it, and Cornelia Funke, the author, keeps in touch with her readers in many ways, through the official website, facebook, goodreads … if you have questions you can ask directly to her, she is very kind.

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news from Cornelia Funke official website :  “Some of you may have heard it on Facebook already: I am currently revising RECKLESS, the first book of my MirrorWorld series, including everything I learned in the past few years about this world and especially my characters. The story won’t change much but I know Jacob, Will, Fox and Clara so much better by now that I felt I owe them these revisions. […] ” 

” I am as upset as my readers that Heartless or The Golden Yarn – as it iscalled in German – has not yet been published in English! As you all know it is out in Germany since February and is currently being translated into several other languages. The book has been translated into English, but my UK and US publishers asked me to make changes both to the beginning and the end of the story (both favorite passages of mine), which I don’t agree with. Both in the US and the UK the MirrorWorld series has been published from the beginning for a younger audience than I intended and I think this is still at the bottom of all this. I promise I will make sure the book will be available for my English language MirrorWorlders very soon. After all Jacob, Fox and I miss you behind the Mirrors! So… please keep your fingers crossed that we all travel very soon together again. The Baba Yaga is waiting:)”

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“Sunday, 7 June, 2015

More news on Heartless

For all of you who are waiting for The Golden Yarn or Heartless, as it is so far called in English (not sure which title I prefer:)): I decided to publish an electronic version with my publishing company BreathingBooks in September. For the ones who love their books still on paper (I am one of them) I’ll try to also make a small but delicious print run available. Additionally I intend to record the book myself on audio. More info on my website as soon as we decided how to make all this available. All the very best from LA, Cornelia :)”

 

I can’t wait for these books to come out, I can’t wait to read them all ! Yay ! What books Autumn’s wind will bring to you ? 

 

Note : I wrote this post directly in english because the new pubblications I am interested in, are all in this language. If you notice any mistake and/or if you wish for an italian translation, please let me know.