Marzo 2020 – Stoner

  • 332 pagine
  • Fazi Editore, 2012
  • Vintage Classic, 2003
  • Viking Press, 1965
  • dello stesso autore: Augustus, Butcher’s Crossing, Nulla, solo la notte

Nell’introduzione redatta da John Mcgahern nel 2002 per questo romanzo, lo scrittore irlandese fa riferimento due volte a un materiale di base non promettente, la storia di un’esistenza che ad occhi esterni parrebbe piatta e desolata. Quasi con meraviglia espone la grandezza insita nelle pagine di John Williams, evidenziando il fatto che da una vita così semplice e comune, quella di un insegnante universitario ostacolato nella sua carriera e di un marito impotente di fronte ai capricci e alle angherie di una donna che non ama più, l’autore sia riuscito a tirar fuori il dramma, il pathos che spetta alle grandi vicende. Forse non è altro che il miracolo stesso della letteratura, dell’ottima letteratura, saper trasformare la vita più comune in uno spettacolo, ma vi trarrei in inganno se vi dicessi che “Stoner” è solo un buon romanzo. Del resto, un bravo autore non dovrebbe mai mentire nel suo incipit, attenendosi fedelmente alla promessa fatta nelle prime righe.

William Stoner si iscrisse all’Università del Missouri nel 1910, all’età di diciannove anni. Otto anni dopo, al culmine della Prima guerra mondiale, gli fu conferito il dottorato di ricerca e ottenne un incarico presso la stessa università, dove restò a insegnare fino alla sua morte, nel 1956. Non superò mai il grado di ricercatore, e pochi studenti, dopo aver frequentato i suoi corsi, serbarono di lui un ricordo nitido.”

Ma, anche se non c’è ombra di menzogna nello scoraggiante inizio di Stoner, l’autore incontrovertibilmente sembra divertirsi a smontarlo pezzo per pezzo nel corso del romanzo, rivoltandolo come un calzino, mostrando che dietro il tessuto liso e ingrigito c’era manco a dirlo, colorata lana d’alpaca! “Stoner” di John Williams è una lode alla vita di ogni giorno, all’esistenza e al passare ineluttabile del tempo che pian piano ci divora. E anche un elogio alla cultura, alla scuola, al mondo universitario che come professore l’autore ha frequentato per trent’anni della sua carriera. Non da ultimo, è una storia d’amore.

“Bill” Stoner è una creatura di terra, ha le mani di un lavoratore che sa che dai suoi sforzi dipenderà la quantità di cibo sulla tavola. Il carattere stoico, che ben si sposa all’espressione apatica, lo seguirà all’università e ne rimarrà parte integrante anche dopo aver sostituito gli strumenti dell’agricoltore con quelli del letterato. Già questo suo modo di condursi lo rende un eroe, un tipo di eroe che non possiamo non amare, perché lo riconosciamo in parte quando ci guardiamo allo specchio. E l’eroe che trova una ragione di alzarsi al mattino e di combattere, con gli strumenti che ha a disposizione, le battaglie che sceglie di affrontare e quelle in cui si trova trascinato suo malgrado, ed è l’eroe che decide di rialzarsi dopo essere inciampato in un ostacolo non previsto. A volte sembra che Stoner si faccia guidare dagli altri con languido sopore, un peso inerte nella corrente, ma quando più conta emerge con vigore sulla carta un protagonista eccellente, capace di sorprendere e di sorprenderci per la forza della sua passione e delle sue prese di posizione e per la capacità di radicarsi in esse nonostante il pericolo. Stoner è la biografia romanzata di un personaggio non banalmente dipinto, ma scolpito con tremenda precisione, con intensità tale da avere l’impressione, una volta chiuso il libro, di aver conosciuto quest’uomo in ogni suo spigolo, e di averlo compreso meglio di quanto potremmo mai comprendere noi stessi.

Non da meno, i personaggi che lo attorniano sono anime complesse, ricche e vivaci, dal professor Archer Sloane agli amici e colleghi Dave Masters e Gordon Finch, dalla moglie-avversaria Edith al vero amore Katherine Driscoll, dalla figlia Grace all’acerrimo nemico Lomax… Tutti loro concorrono a costruire un articolato palcoscenico, e in questo palcoscenico, mentre la vita avanza lineare e inesorabile, William Stoner tenta di salvaguardare la grammatica delle emozioni tra gli sconquassi di due guerre mondiali, in una lotta continua tra bestialità e umanità, tra ignoranza e cultura.

Stoner di John Williams è, in una parola, un capolavoro. Ci narra l’introspezione, i valori, la gravità del ragazzo che diventa uomo e dell’uomo che invecchia, dell’uomo che ama, che soffre e che lotta, con gli altri e con sé stesso, fino a percepire di essere molto più del suo apparente fallimento.

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Book Benches !

mrs_dalloway

artist : One Red Shoe (Fiona and Neil Osborne)

I love the thought of reading here, in one of these Book Benches !  One more reason to love London and the United Kingdom …

What’s your favourite? Personally, I would like to sit on the Neverwhere Benchon The Lion, The Witch  and The Wardrobe Benchand on the Around the World in Eighty Days Bench … The Mrs. Dalloway Bench is really beautiful, I think. And what about the Peter Pan Bench, near San Paul’s Cathedral, right there to welcome you back to Neverland ?! I think this has been a fantastic initiative. I wish to see something similar here in Italy. And, why not, I would like to built my own book bench.  An Harry Potter Bench ! A Lord of the Rings Bench ! Amazing. I’m dreaming with my eyes wide open…

peter_pan_2

artist : Laura Elizabeth Bolton

Sherlock_Holmes__Bridget_Jones_and_James_Bond_inspire_London_benches

artist : Valerie Osment

Classici dell’infanzia, letture della scuola, romanzi d’avventura …

Alcuni impolverano nella libreria, altri mi ammiccano di continuo , altri si lasciano prendere, aprire, spiegazzare un po’, altri ancora proprio non ne vogliono sapere di farsi leggere per intero, e poi ci sono quelli che proprio amo, vecchi amici mai dimenticati…  

Questa lista è molto varia, e raccoglie un discreto numero di libri ”CLASSICI” che al momento possiedo in formato cartaceo, nella mia libreria. Escludendo i fantasy, di cui ho già stilato una lista parziale. Ho messo in grassetto i miei preferiti, e ho sottolineato quelli che non ho mai finito di leggere, o che per mancanza di tempo non ho mai iniziato, pur avendoli con me da tanto tempo. Alcuni mi sono stati consigliati a scuola, altri mi sono stati regalati da mio padre quando ero bambina, altri ancora li ho comprati io più avanti. I miei primi libri in assoluto sono stati Oliver Twist e L’ Isola del Tesoro, sono due di quelli che amo di più. Della mia adolescenza ricordo con grandissimo affetto ”La freccia nera” e Ivanhoe, che avrò riletto un cinque sei,volte. Alcuni , come Polyanna, e il Piccolo Lord li ho comprati dopo aver visto il film (ogni natale è d’obbligo !), e se l’avessi letto farebbe parte di questa collezione anche Il Giardino Segreto. Non l’ho messo invece, perché ho solo la versione scolastica, ridotta, di mio fratello. Altri non sono propriamente classici, ma mi sono rimasti nel cuore, come ”Il paradiso dei Matti”, e ”L’isola del tempo perso”. A volte mi fermo a rileggerne interi brani.

 

Oliver Twist di Charles Dickens 

– David Copperfield di Charles Dickens

L’isola del Tesoro di Robert Louis Stevenson

– La freccia nera , di Robert Louis Stevenson 

– Lo strano caso del Dr. Jeckill e di Mr. Hyde

– Il libro della giungla (primo e secondo), di Rudyard Kipling

– Kim, di Rudyard Kipling

– Il Piccolo Lord, di Frances Burnett

– Pollyanna, Polyanna cresce , di Eleanor Hodgman Porter

I ragazzi della Via Paal, di Feremc Molnar

– Ventimila Leghe sotto i Mari , di Jules Verne

L’isola misteriosa di Jules Verne

– Il giro del mondo in ottanta giorni , di Jules Verne

Un americano alla corte di Re Artù, di Mark Twain

Le avventure di Tom Sawyer, di Mark Twain

– Le avventure di Huckleberry Finn di Mark Twain

– La capanna dello zio Tom, di Harriet Beecher Stowe

– Piccole donne, di Louisa May Alcott

– Jolanda la figlia del Corsaro Nero , di Emilio Salgari

I misteri della Jungla Nera , di Emilio Salgari 

Le Tigri di Mompracem, di Emilio Salgari  

Le due tigri , di Emilio Salgari 

Andersen, Fiabe 

– Cuore, Edmondo De Amicis

– La spada di Zorro, di Jean Claude Deret

– L’occhio del lupo, di Daniel Pennac

– Il paradiso dei Matti, di Ulf Stark

– Mary Poppins, di P.L. Travers

– Ivanohe, di Sir Walter Scott

– L’isola del tempo perso di Silvana Gandolfi

– Ben – Hur , di Lewis Wallace

– I tre moschettieri , di Alexandre Dumas

Notre-Dame de Paris , di Victor Hugo

– L’ultimo dei Mohicani, di James Cooper Fenimore 

Sherlock Holmes, tutti i racconti di Sir Arthur Conan Doyle

Dracula , di Bram Stoker 

– Frankenstein , di Mary Shelley

– Cime tempestose , di Emily Bronte

Peter Pan, di James M. Barrie

Jane Eyre, di Charlotte Bronte 

– I viaggi di Gulliver, di Jonathan Swift

– Narciso e Boccadoro , di Hermann Hesse

– I fratelli Grimm, Storie

– I Promessi Sposi,  di Alessandro Manzoni

– Novelle per un anno, di Pirandello

– Nessuno, uno , centomila, di Pirandello

Il fu Mattia Pascal , di Pirandello

– I Malavoglia, di Verga

La Divina Commedia, di Dante Alighieri

I dolori del giovane Werter , Goethe

– Il Gattopardo, di Tomasi di Lampedusa

La locandiera, Carlo Goldoni

– Il ritratto di Dorian Gray, di Oscar Wilde

De Profundis , di Oscar Wilde

– Il fantasma di Canterville , di Oscar Wilde 

– Giulietta e Romeo, di Shakespeare

– L’iliade di ‘Omero’

– L’Odissea, di ‘Omero ‘

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E voi, avete una lista di ”classici”, o qualche titolo a voi caro che volete condividere ?

Se si, parlatemene in un commento !! 🙂